Malattie sessualmente trasmissibili: casi aumentati del 40% negli ultimi 15 anni

Il convegno

Malattie sessualmente trasmissibili: casi aumentati del 40% negli ultimi 15 anni

di redazione

Ogni giorno in tutto il mondo vengono contratte più di 1 milione di infezioni a trasmissione sessuale, per un’incidenza annua di 340 milioni di casi nei soggetti appartenenti alla fascia di età 15-49 anni. 

In Italia sono segnalati circa nuovi 4 mila casi di malattie sessualmente trasmissibili ogni anno. Dal 1991 il Sistema di sorveglianza ha segnalato un totale di 140.874 nuovi casi, ma mentre il numero è rimasto stabile fino al 2004, dal 2005 le segnalazioni hanno subito un incremento pari al 41,8 per cento rispetto al periodo 1991-2004.

È quanto emerso nel corso del Congresso “Il Nuovo volto della Dermatologia 4.0”, promosso dall’Università di Napoli Federico II tra il 7 e il 9 Aprile. 

«I motivi della maggiore incidenza delle infezioni trasmesse sessualmente sono molteplici e complessi, non ultimo la maggiore mobilità delle popolazioni, che contribuisce ad una più rapida diffusione mondiale di agenti infettivi. La prevenzione è fondamentale, soprattutto nell’età adolescenziale, per ridurre il rischio di contrarre patologie quali sifilide, infezione da HIV e condilomatosi. È necessario favorire la prevenzione nelle scuole, sensibilizzando i giovani a corretti stili di vita e a corrette abitudini comportamentali e relazionali, migliorando il grado di conoscenza delle infezioni trasmissibili sessualmente», spiega Gabriella Fabbrocini, direttrice dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università di Napoli Federico II.

Le infezioni e patologie trasmesse sessualmente sono circa trenta, rappresentano uno dei più seri problemi di salute pubblica in tutto il mondo e il loro trend è in costante e progressivo aumento. Tra le più comuni clamidia, gonorrea, sifilide, condilomi anogenitali e herpes genitale. Malattie la cui incidenza continua a crescere interessando in particolare i giovanissimi tra i 15 e i 24 anni e le donne.  

Attualmente, malattie come la sifilide, la gonorrea e il linfogranuloma venereo, che a partire dagli anni Settanta e fino al 2000 avevano mostrato una diminuzione tale dei casi da essere sul punto di scomparire sia negli Stati Uniti che in Europa Occidentale, mostrano in Europa e in parte anche in Italia, un aumento improvviso della loro incidenza, soprattutto nelle grandi città metropolitane.

«Queste attuali nuove emergenze sono state attribuite a repentini cambiamenti di comportamenti sessuali nelle popolazioni, come un sempre maggior ricorso a pratiche sessuali a rischio ed un sempre minor uso del preservativo, anche tra gli individui con infezione da HIV nota. Il controllo e la prevenzione delle MTS rappresentano oggi obiettivi di salute pubblica prioritari, viste anche le numerose complicazioni che queste infezioni possono provocare all’apparato riproduttivo maschile e femminile», spiega Fabbrocini.

Negli ultimi anni si è assistito ad un graduale e costante aumento della diffusione delle infezioni genitali da Papillomavirus (HPV).  L’infezione può essere prevenuta con la vaccinazione che viene somministrata a giovani di entrambi i sessi per via intramuscolare in numero di dosi diverso a seconda dell’età dell'individuo e del vaccino utilizzato. La protezione immunologica del vaccino supera, secondo studi recenti, i 10 anni e pertanto non è evidente attualmente alcuna necessità di una dose di richiamo.

Anche le micosi cutanee negli ultimi anni hanno registrato un aumento crescente. Le forme superficiali sono quelle più comuni, ma spesso si osservano forme profonde o superficiali atipiche, particolarmente negli ultimi decenni, in relazione anche all’aumento di soggetti affetti da immunodepressione.

Nonostante i notevoli progressi che si sono avuti nelle scienze biomediche, a tutt’oggi queste patologie comportano problemi di diagnosi clinica e microbiologica e, di conseguenza, di terapia.

«La conoscenza delle nuove metodiche diagnostiche – la tipologia e modalità di prelievo dei campioni biologici che, se eseguiti in maniera corretta, possono aumentare l’efficacia e l’efficienza della successiva procedura analitica, sono tra gli obiettivi primari del corso. È necessario quindi standardizzare le strategie terapeutiche, migliorare le conoscenze relative alla micologia e alle ITS e alle possibilità diagnostiche con l'obiettivo di fornire una guida pratica per un giusto inquadramento diagnostico ed una scelta terapeutica mirata», conclude Gabriella Fabbrocini.