Medici senza frontiere: Moderna condivida le informazioni sul vaccino contro il Covid-19 e lo venda a prezzo di costo. Intanto l'EMA inizia la rolling review del candidato vaccino mRNA-1273

L'appello

Medici senza frontiere: Moderna condivida le informazioni sul vaccino contro il Covid-19 e lo venda a prezzo di costo. Intanto l'EMA inizia la rolling review del candidato vaccino mRNA-1273

di redazione

L'annuncio di Moderna sui dati preliminari del suo candidato vaccino è «un passo promettente», ma «per parlare di efficacia e utilità del vaccino è necessaria la piena trasparenza dei dati degli studi clinici».

A sostenerlo è Medici senza frontiere, che chiede alle aziende farmaceutiche di non creare «barriere alla produzione da parte di altre aziende, impedendo l’immissione sul mercato di altri prodotti analoghi, una volta dimostrata l’efficacia e la sicurezza. Oltre a rispettare l’impegno annunciato di non imporre alcun brevetto – aggiunge Msf - Moderna deve condividere tutte le informazioni sul vaccino, incluse la tecnologia, i dati e il know-how necessari a realizzarlo, in modo che altri produttori possano assicurare la produzione e garantire l’accesso a questo vaccino potenzialmente salvavita».

La conferma dell'utilità dei vaccini «servirà a poco» se non verranno distribuiti «equamente alle persone di tutto il mondo a un prezzo di costo completamente trasparente» dice Stella Egidi, responsabile medico di Msf. Moderna «deve impegnarsi nella pubblicazione di un’analisi dettagliata del prezzo e di tutti i costi di sviluppo del vaccino» chiede Egidi poichè solo se Moderna renderà pubblici questi dati, i governi potranno valutare se i prezzi sono giusti e accessibili». La rappresentante di Msf ricorda che la ricerca lo sviluppo e la produzione del vaccino Moderna sono stati in gran parte finanziati da fondi pubblici, con circa 2,5 miliardi di dollari del governo USA, e pertanto l'azienda dovrebbe vendere il vaccino al prezzo di costo «e non puntare al profitto per un prodotto in gran parte finanziato dallo Stato, nel pieno di un’emergenza senza precedenti».

Egidi sostiene poi che secondo alcune stime circa l’80% delle dosi iniziali del vaccino di Moderna sono già «vincolate da accordi bilaterali non trasparenti con Paesi ad alto reddito, tra cui gli Stati Uniti, lasciando quantità insufficienti a disposizione dei Paesi in via di sviluppo e contesti umanitari più colpiti dalla crisi. Rendere il vaccino un lusso per pochi – conclude Egidi - non è la soluzione per sconfiggere il virus né per salvare vite».

L'Agenzia europea del farmaco inizia l'esame del candidato. Il Comitato per i farmaci per uso umano (CHMP) dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha avviato la rolling review (cioè l'esame dei dati mano a mano che arrivano anziché aspettare il dossier conclusivo) del candidato vaccino di Moderna contro il Covid-19.

«L'inizio del processo di rolling review segna un importante passo per l’avanzamento dell’mRNA-1273 in collaborazione con le autorità di regolamentazione europee» commenta Stéphane Bancel, Chief Executive Officer di Moderna. «Proseguiremo il nostro dialogo continuo con l’EMA per sviluppare un vaccino sicuro ed efficace. Stiamo inoltre incrementando la produzione globale con i nostri partner strategici Lonza in Svizzera e ROVI in Spagna, per essere in grado di consegnare circa 500 milioni di dosi all’anno, e possibilmente fino a 1 miliardo, a partire dal 2021».

Moderna annuncia nel frattempo un accordo di fornitura con il Governo del Regno Unito per la fornitura di vaccino mRNA-1273 se approvato. Ciò significa che mRNA-1273 potrebbe essere disponibile per la popolazione del Regno Unito già a marzo 2021.