Serve o non serve? Ecco quando il green pass fa aumentare le vaccinazioni

L’indagine

Serve o non serve? Ecco quando il green pass fa aumentare le vaccinazioni

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Immagine: European Union, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, via Wikimedia Commons
di redazione
In Francia 127mila, in Italia 66mila, in Israele 243mila. Sono le vaccinazioni anti Covid ottenute grazie all’introduzione del certificato sanitario per accedere ai luoghi pubblici. La stima è il risultato di una indagine del Lancet che ha confrontato i dati dei Paesi con green pass e senza

Passaporto, certificato, green-pass. Comunque lo si chiami, e la scelta varia da Paese a Paese, il documento che attesta la completa vaccinazione anti Covid, il risultato negativo di un tampone recente o l’avvenuta guarigione dalla malattia, richiesto per poter andare al ristorante, in palestra, al cinema ecc…è uno stimolo a vaccinarsi. 

I Paesi che hanno introdotto il lascia passare come requisito per frequentare i luoghi pubblici hanno assistito a un considerevole aumento delle vaccinazioni, soprattutto tra le persone giovani che non temono l’infezione e che non avrebbero avvertito la necessità di vaccinarsi.

A dirlo è uno studio pubblicato su Lancet che ha calcolato l’impatto sulle vaccinazioni dei vari green-pass adottati in Danimarca, Israele, Italia, Francia, Germania, Svizzera. 

I dati raccolti tra aprile e settembre 2021 in questi Paesi sono stati confrontati con quelli di 19 Paesi dalle caratteristiche simili dove non esiste alcun lasciapassare sanitario.  

I ricercatori hanno stimato il numero di dosi di vaccino in più attribuibile direttamente alla politica dei passaporti e in un’analisi parallela hanno anche calcolato gli effetti dei certificati sulla circolazione del virus. 

Nei Paesi che all’inizio avevano una copertura vaccinale bassa, l’introduzione della certificazione ha invertito la tendenza. In Francia grazie al “pass sanitaire” si sono vaccinate 127mila persone che altrimenti ne avrebbero fatto a meno, in Israele il green pass ha spinto a vaccinarsi 243mila persone, in Svizzera 65mila e in Italia 66mila. 

Al contrario nei Paesi che avevano elevati tassi di vaccinazione, come Danimarca e Germania, l’adozione del documento sanitario non ha provocato un sostanziale aumento dei vaccinati. In Danimarca dopo l’introduzione del certificato Covid free, per esempio, le autorità hanno spinto la popolazione a fare più test piuttosto che a vaccinarsi perché le dosi di vaccino a quel punto scarseggiavano. 

In generale il green pass ha aumentato le vaccinazioni soprattutto tra i giovani sotto i trent’anni, ossia in quel gruppo di persone che non si percepisce a rischio e che avrebbe anche fatto a meno del vaccino se non avesse subito limitazioni. 

È molto indicativo l’esempio della Svizzera. Quando è stata imposta la certificazione solo per frequentare discoteche e grandi eventi come concerti, l’aumento delle vaccinazioni è stato osservato solo tra i ragazzi under 20. Quando le restrizioni sono state allargate a tutti gli altri luoghi pubblici, ristoranti, cinema ecc.., in poco tempo è salito il tasso di vaccinati tra i 20 e i 49 anni. 

«Poiché i programmi di vaccinazione di massa continuano a svolgere un ruolo centrale nella protezione della salute pubblica in questa pandemia, l'aumento delle vaccinazioni è fondamentale sia per proteggere gli individui immunizzati sia per interrompere la catena di infezioni nella comunità. Il nostro studio è una prima importante valutazione empirica sul fatto che la certificazione COVID-19 possa far parte di questa strategia. Nel complesso, abbiamo osservato un aumento significativo in previsione delle restrizioni in vigore circa 20 giorni prima dell’introduzione della certificazione, che sono durate fino a 40 giorni dopo», ha dichiarato Melinda Mills, direttrice del Leverhulme Center for Demographic Science, dell’Università di Oxford, tra gli autori dello studio. 

Meno chiaro è l’impatto del green pass sul numero delle infezioni. Rispetto ai Paesi senza green pass, il numero di casi giornalieri di Covid-19 è diminuito in Francia, Germania, Italia, Svizzera, ma è aumentato in Israele e Danimarca. 

«L’effetto dei certificati sulle infezioni da Covid-19 era difficile da valutare, ma incoraggiare le persone che frequentano luoghi ad alto rischio come discoteche o grandi eventi a farsi vaccinare ridurrebbe logicamente il rischio di trasmissione», concludono i ricercatori.