Tumori: all’84% dei pazienti manca lo psiconcologo nel percorso di cura. Per il 71% è utile il consulto online

Il sondaggio

Tumori: all’84% dei pazienti manca lo psiconcologo nel percorso di cura. Per il 71% è utile il consulto online

di redazione

Depressione, ansia e disagio piscologico colpiscono la maggioranza delle persone colpite da un tumore e per il 92% di loro le difficoltà emotive hanno inciso nel percorso di cura. Più della metà (53%), però, non ha affrontato questi problemi con l’oncologo e nell’84% dei casi il professionista dedicato, cioè lo psiconcologo, non è presente in maniera strutturata nel centro di cura. Con la conseguenza che l’80% non ha mai svolto una seduta con uno psiconcologo, nonostante sia considerata molto utile da quasi il 90%. Il 71% dei pazienti con tumore ritiene peraltro che possa essere utile il supporto psico-oncologico online.

Sono i dati principali risultati dalle quasi 3 mila risposte al sondaggio promosso dal sito Psiconcologia.net, indirizzato a pazienti ed ex pazienti oncologici, a caregiver, familiari e amici di chi ha avuto un tumore. I risultati sono stati presentati giovedì 25 luglio in una conferenza stampa on line.

«Per i pazienti oncologici non conta soltanto allungare la vita in termini di tempo, ma anche che questo tempo sia di qualità» spiega Gabriella Pravettoni, direttrice della Divisione di Psiconcologia dello Ieo. «Per questo – prosegue - è fondamentale offrire un supporto perché queste persone possano prendersi cura di sé anche a livello psicologico ed emozionale, non solo fisico. La survey che abbiamo diffuso ha raccolto dati importanti, che mostrano una forte predisposizione dei pazienti ad avviare un percorso di sostegno psiconcologico: l’89% degli intervistati pensa infatti si tratti di un servizio molto utile. Purtroppo, però, solo il 16% riferisce una presenza continua del terapista nella struttura in cui sono state effettuate le cure».

Dal sondaggio «è emerso chiaramente – osserva Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) – come le difficoltà emotive abbiano un grande impatto sul percorso di malattia dei pazienti e dei caregiver. Affrontare questi temi con l’oncologo medico, però, non è sempre facile: solo il 5% ne ha parlato con lo specialista in modo costante, il 42% saltuariamente, mentre il 53% non ha mai trattato l’argomento. Questi numeri rendono evidente la necessità della figura dello psiconcologo, il terapeuta esperto nel supporto psicologico delle persone colpite da neoplasia».

«Le nostre pazienti vivono un’esperienza molto complessa a livello psicologico – sottolinea Flori Degrassi, presidente dell'Associazione nazionale donne operate al seno (Andos) – e necessitano di supporto sia in fase di diagnosi, quando la scoperta della malattia causa incertezza sul futuro e sconvolgimento della quotidianità, sia nella fase delle cure, quando fatigue ed effetti collaterali si fanno sentire. Anche quando le cure sono terminate, il sostegno di uno specialista resta fondamentale: gli esami durante il follow up, infatti, causano spesso uno stato di tensione, ansia e preoccupazione, che può ripercuotersi sulle attività di tutti i giorni. Anche la relazione familiare e di coppia durante la malattia può diventare ragione di apprensione e, per questo, richiedere il supporto di uno specialista. Poter parlare con un esperto delle proprie emozioni – conclude Degrassi - può rendere possibile prendere in mano la propria vita e recuperare serenità ed equilibrio».