Ad ogni età il suo sport

I consigli degli esperti

Ad ogni età il suo sport

di Sabrina Valletta

Praticare attività individuali nei primi 4 anni di vita per favorire la conoscenza del proprio corpo. In seguito, si possono cominciare a praticare anche sport più specialistici e di squadra. Questo il percorso sportivo ideale per i bimbi, secondo gli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma che, in occasione della ripresa dell'anno scolastico, offrono consigli alle mamme e ai papà.

Ai bambini in età prescolare si può proporre il nuoto, sport completo per eccellenza. Fino ai 7-8 anni sarebbe opportuno praticare attività quali atletica leggera (marcia, corse, salti, lanci) o ginnastica; quelle, cioè, in cui il piccolo impara a utilizzare il proprio corpo nello spazio e migliora la coordinazione neuromotoria. 

Le discipline sportive collettive come calcio, pallavolo, pallacanestro, pallanuoto , rugby, pallamano e hockey, invece, sono in genere apprezzate dai bambini sopra i 7 anni poiché coniugano impegno atletico, aspetto ludico e spirito di squadra. Collaborare tutti assieme per raggiungere il risultato, è un messaggio che viene codificato a partire da questa fascia di età e non prima. Gli sport individuali, poi, come ginnastica, sci, nuoto, ciclismo, canottaggio, scherma e arti marziali richiedono la capacità di resistere alla fatica, la capacità di concentrazione, il senso di responsabilità.

Oltre i 9-10 anni ci si può accostare a discipline più specializzate, che richiedono anche il contemporaneo utilizzo di un attrezzo, come avviene ad esempio nella scherma, nel tennis e nel tiro con l’arco. Nel caso di sport che sollecitino in modo particolare la schiena (ad esempio la danza e la ginnastica artistica) è utile abbinare una pratica in grado di "compensare" e ridistribuire l’impegno. 

«Un passaggio fondamentale è quello della certificazione medico-sportiva», spiega Attilio Turchetta, responsabile di Medicina dello Sport al Bambino Gesù. «Abbiamo una legge molto efficace, integrata da regolamenti regionali, che oltre al medico dello Sport, assegna anche al pediatra di famiglia e al medico di base il compito di rilasciare il certificato non agonistico. E’ invece compito esclusivo del medico dello Sport rilasciare la certificazione agonistica. Perseguire uno stile di vita corretto attraverso l’attività sportiva è considerato un obiettivo così importante, che in numerose Regioni tutti i test a pagamento previsti per il rilascio della certificazione agonistica sono esenti dal ticket fino ai 18 anni».