Quattro consigli ai genitori per aiutare i figli a gestire lo stress

Il parere dell’esperto

Quattro consigli ai genitori per aiutare i figli a gestire lo stress

di redazione
Non è solo una cosa da adulti. Lo stress cronico può colpire bambini e adolescenti. Un nuovo studio dimostra che le strategie adattative sono le più efficaci e fornisce indicazioni ai genitori per non sbagliare

Nel mondo dei “grandi” lo stress è di casa. La lista delle preoccupazioni capaci di mandare in tilt il sistema nervoso è ben nota a tutti gli adulti: il lavoro, i soldi, la salute, i figli e chi più ne ha più ne metta. Ogni soluzione viene presa in considerazione, dallo yoga alle tecniche di respirazione, dai tranquillanti alla psicoterapia. Ma che succede se ad essere stressati sono i bambini e gli adolescenti? Valgono anche per loro gli stessi rimedi? Se lo sono chiesti i ricercatori della Vanderbilt University nel Tennessee (Usa) che hanno cercato risposte in più di 200 studi sui diversi metodi per affrontare e controllare le forti emozioni nei giovani, con più di 80 mila bambini e ragazzi coinvolti,

L’obiettivo del team guidato da Bruce Compas, psicologo e principale autore dello studio, era individuare quale tra quei metodi fosse il migliore. Per prima cosa i ricercatori hanno diviso le comuni strategie di gestione dello stress in cinque categorie: la soluzione del problema (problem solving), la regolazione emotiva, il riesame cognitivo, la distrazione e l’evasione. 

Hanno poi analizzato gli effetti di queste tecniche psicologiche sia da un punto di vista interiore che esteriore, monitorando i cambiamenti nei sintomi di ansia, depressione e solitudine tanto quanto nei comportamenti. E alla fine sono giunti alla seguente conclusione: per i bambini e gli adolescenti funzionano meglio le strategie adattative, quelle che puntano a convivere con le emozioni cercando un modo per non farsi sopraffare, piuttosto che quelle rivolte a eliminare il problema e reprimere i sentimenti. 

«Abbiamo trovato - dice Compas - che quando gli individui usano tecniche adattative, come guardare al problema da una prospettiva differente,  impegnarsi nella soluzione o intraprendere dialoghi costruttivi, sono in grado di gestire meglio gli effetti avversi dello stress. Coloro che invece ricorrono a strategie non adattative, come reprimere, evitare o negare le proprie emozioni hanno problemi maggiori associati allo stress». 

Non è una novità per Compas che era giunto alle stesse conclusioni nei suoi studi sulla gestione dello stress tra i bambini malati di cancro o con altre patologie croniche.

 

«Ci siamo accorti - dice Compas - più e più volte che le strategie più efficaci per affrontare questo tipo di stress incontrollabile sono quelle che prevedono un adattamento agli elementi stressanti piuttosto che quelle che puntano a cambiarli».

Lo studio si conclude con un vademecum per i genitori. Si tratta di quattro consigli alle mamme e ai papà su come aiutare i propri figli ad affrontare l’ansia per la scuola, per le difficoltà negli sport o nelle amicizie, o le preoccupazioni per problemi ancora più gravi. 

  1.  Dedicare del tempo ai figli e condividere con loro lo stress e le sfide che stanno affrontando. All’inizio non c’è bisogno di dare alcun consiglio. Basta ascoltare. 
  2.  Ricordarsi della prima regola della gestione dello stress: prova a cambiare le cose che puoi cambiare e accetta quelle che non puoi cambiare
  3.  Pensare a voce alta e spiegare ai propri figli come voi genitori avete affrontato situazioni simili in passato oppure come affrontereste adesso questa situazione. 
  4.  Incoraggiare i figli a fare un piano e controllare se funziona dopo un giorno o due. Se il piano A non porta risultati, passare al piano B. E così via fino a quando il problema si è risolto da solo o i figli diventano capaci di accettare il problema trovando un modo per adattarvisi. 

«Lo stress- conclude Compas - è uno dei principali fattori di rischio per i problemi di salute mentale tra i bambini e gli adolescenti, tra cui depressione, ansia, sindrome da stress post traumatico, disordini alimentari e uso di sostanze. Ma c’è una buona notizia: la mente è malleabile. Le tecniche per gestire lo stress una volta che si apprendono e si mettono in pratica, specialmente all’interno della famiglia, si possono utilizzare per tutta la vita».