Yoga, meditazione e Tai-chi. La triade che spegne l'infiammazione agendo sui geni

Lo studio

Yoga, meditazione e Tai-chi. La triade che spegne l'infiammazione agendo sui geni

di redazione
Che la meditazione, il Tai-chi e lo yoga aiutassero a rilassarsi non era una novità. Quel che non si sapeva però è che il processo che procura i benefici sulla salute pisco-fisica avviene a livello dei geni. Le attività “corpo-mente” hanno un reale effetto anti-infiammatorio

La respirazione profonda e controllata, i movimenti lenti e ripetitivi, le posizioni mantenute a lungo, gli esercizi di equilibrio. Un tappetino e un insegnante carismatico per completare il quadro. Così si migliora l’umore, si allentano le tensioni e si alleggeriscono i pensieri. Ma lo yoga è qualcosa di più che una ginnastica rilassante, è una vera e propria medicina anti-stress. Come il Tai-chi e la meditazione, infatti, secondo uno studio appena pubblicato sulla rivista Frontiers in Immunology, è in grado di intervenire sul Dna invertendo quelle reazioni molecolari che possono essere all'origine di malattie e depressione. 

La scoperta è il risultato dell’analisi di 18 studi che hanno coinvolto 846 persone nell’arco di 11 anni.

I ricercatori della Coventry University hanno cercato le prove dell’impatto che le discipline “mente-corpo”, come yoga, meditazione,  arti marziali,  hanno sui geni. Scoprendo che le attività fisiche olistiche sono in grado di intervenire sull’espressione genica, ossia sul modo in cui i geni si attivano per produrre le proteine che possono influenzare, nel bene e nel male, la salute dell’organismo. Lo yoga e le discipline affini fanno bene al corpo e all’anima perché innescano un circolo virtuoso: impongono al sistema nervoso di non rilasciare quei segnali di stress che regolano l’espressione genica “dannosa” responsabile di un aumento dell’infiammazione. 

In presenza di eventi stressanti, il sistema nervoso simpatico mette in moto una provvidenziale reazione di difesa aumentando la produzione del complesso proteico NF-κB, il quale a sua volta influenza l’espressione genica. La reazione a catena segue un iter preciso: lo stress invita il sistema nervoso a rilasciare l’NF-κB, che spinge i geni a produrre le citochine, le quali provocano infiammazione a livello cellulare. Tutto ciò si rivela prezioso nelle situazioni di pericolo o di stress limitate a periodi di tempo brevi, ma se il circuito resta acceso al di là dell’emergenza, può andarci di mezzo la salute: aumenta il rischio di cancro, si accelera l’invecchiamento, e si è più esposti a disturbi psichiatrici come la depressione. 

Chi fa yoga non corre questo pericolo. I risultati della metanalisi infatti dimostrano che in questo caso il circuito dello stress funziona al contrario: si abbassano i livelli di NF-kB e, di conseguenza, quelli delle citochine allontanando così il pericolo di andare incontro a infiammazioni.  

«Milioni di persone nel mondo hanno già sperimentato i vantaggi sulla salute di attività “mente-corpo”, come lo yoga o la meditazione - scrivono gli autori dello studio - ma forse non sanno che questi benefici cominciano a livello molecolare e possono cambiare il modo in cui i geni codificano».

L’effetto anti-stress dello yoga sembrerebbe quindi avere un’origine più profonda rispetto a quanto finora immaginato.