Cambio al vertice della Società Italiana di Tabaccologia

Società scientifiche

Cambio al vertice della Società Italiana di Tabaccologia

di redazione

Vincenzo Zagà è il nuovo presidente della Società Italiana di Tabaccologia (SITAB). 

Zagà, medico pneumologo, già responsabile del Centro Antifumo dell’AUSL di Bologna e giornalista medico-scientifico, è stato eletto durante il XIII Congresso Nazionale della Società da poco conclusosi a Bologna.

Succede a Biagio Tinghino, responsabile dell’UOS Alcologia e Nuove Dipendenze del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze dell’ASST di Vimercate (MB).

«Come Società Italiana di Tabaccologia siamo sempre più determinati a diffondere informazioni al pubblico e scambiare esperienze tra noi specialisti. Dobbiamo iniziare a pensare al tabagismo come una malattia mortale e non solo come un fattore di rischio. E per salvarsi la vita esiste un solo modo, smettere di fumare. I costi del tabagismo però non sono solo quelli dei morti precoci e, lo sottolineiamo con forza, evitabili. Ma anche quelli per curare le centinaia di malattie che derivano da questa dipendenza. Si tratta di circa 6,5 miliardi di euro, senza considerare i danni sociali e il carico di sofferenza umana», ha affermato Zagà.

«Uno studio del Ministero della Salute inglese già alcuni anni fa ha dimostrato come un counseling breve associato all’uso di farmaci di provata efficacia è capace di salvare molte più vite di altri (e pur importanti) progetti di screening. Ma la chiarezza dei dati scientifici si scontra con l’idea che il fumo di tabacco sia un problema risolvibile con la sola buona volontà e perciò non abbia bisogno di trattamenti e servizi di cura. Mentre smettere di fumare da soli è il metodo più diffuso, ma anche quello meno efficace, che produce un esito dell’1-3% a distanza di un anno, i trattamenti farmacologici riescono ad amplificare fino a decuplicare le percentuali di successo».