Codacons contro il ministro: «Uno spot gratuito a Big Pharma»

Fiato alle trombe

Codacons contro il ministro: «Uno spot gratuito a Big Pharma»

di redazione
Il ministro Lorenzin vaccina i figli, lo dichiara esplicitamente e invita i genitori a fare altrettanto. Il Codacons l'accusa di fare uno spot per le aziende farmaceutiche. Ma medici di famiglia e pediatri, invece, la “promuovono”

«Riteniamo gravissimo quanto avvenuto oggi, e altrettanto gravi le affermazioni della Lorenzin. Un ministro della Repubblica non dovrebbe mai sbilanciarsi a favore degli interessi economici di soggetti privati, in questo caso le case farmaceutiche, facendo pubblicità ai loro prodotti». È piuttosto chiaro quel che pensa Carlo Rienzi, presidente del Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, commentando la notizia che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha vaccinato i suoi due gemelli, Lavinia e Francesco, con l’esavalente. «Se come madre la Lorenzin ha il pieno diritto di fare le scelte che ritiene più giuste per i propri figli – aggiunge Renzi - come Ministro ha il dovere di fornire una informazione corretta ai cittadini e tutelare gli interessi della collettività».

Per il Codacons quello del ministro è «un mega spot gratuito in favore dell’industria farmaceutica». L'associazione contesta in particolare le dichiarazioni «in favore della vaccinazione di massa, considerata esente da qualsiasi rischio. Peccato il Ministro non abbia specificato – prosegue - che il Servizio sanitario nazionale inietta ai nostri bambini un vaccino esavalente, nonostante la legge riconosca solo 4 vaccini obbligatori». Una «pratica che può comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario nei bambini – sostiene il Codacons - mentre sul fronte economico la procedura comporta uno spreco di soldi pubblici a carico del Ssn, e quindi della collettività, pari a 114 milioni di euro all'anno, a tutto vantaggio delle multinazionali dei farmaci».

Non c'è voluto molto perché arrivassero le prime reazioni, a cominciare da quella di Giampietro Chiamenti, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), il quale dice invece che la scelta del ministro dovrebbe essere «di esempio a tutti quei genitori che ancora nutrono dubbi sulla sicurezza, l’importanza e l’efficacia delle vaccinazioni». I vaccini sono «una delle più grandi scoperte mediche mai fatte dall’uomo» prosegue e la loro importanza è stata paragonata, per impatto sulla salute, alla disponibilità di acqua potabile per la popolazione. La mancanza di una chiara informazione e comunicazione sulle vaccinazioni «ha alimentato anche le polemiche degli antivaccinatori e fornito la base per le sentenze di alcune Procure che hanno rischiato di condizionare pesantemente l’opinione pubblica. Per fortuna – conclude Chiamenti – altre pronunce della magistratura, in linea con il pensiero della comunità scientifica, hanno invertito una rotta pericolosa e riportato un po’ più di chiarezza rispetto alle vaccinazioni, che sono uno strumento fondamentale di prevenzione e di tutela della salute pubblica».

Sulla stessa linea la Fimmg, il principale sindacato dei medici di famiglia, secondo cui «le vaccinazioni «hanno cambiato la storia della umanità». «Un ministro che nella sua figura istituzionale si fa mamma oltre che cittadino in una azione di informazione sulle vaccinazioni che la coinvolge in prima persona, non merita che plausi - dice Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg – soprattutto se consideriamo gli interessi della collettività oltre che dei singoli alla pratica vaccinale sia obbligatoria che facoltativa». Secondo Milillo «gli unici interessi economici che andrebbero valutati sono quelli in termini di risparmio di spesa che derivano da una valida e diffusa campagna vaccinale, soprattutto in un momento di crisi di risorse, di allarmi per la ricomparsa di malattie scomparse grazie a una buona pratica vaccinale e di nuove resistenze ad antimicrobici che rischiano di rendere più difficili le cure di molte patologie a natura infettiva». L’auspicio del segretario della Fimmg, è quindi che «il messaggio voluto da ministro venga sostenuto da tutto il mondo scientifico e professionale medico, a dimostrazione che in questo Paese si riconosca chi si regola secondo il consiglio di un medico e della massima Istituzione che rappresenta nel Paese la difesa della salute come qualcuno che partecipa a scelte che sono dettate da azioni solo eticamente riconducibili a scienza e coscienza, piuttosto che inseguire nuovi oscurantismi».