Farmaci innovativi in oncologia: in quattro punti la strada per garantire l’accesso a tutti

Il documento

Farmaci innovativi in oncologia: in quattro punti la strada per garantire l’accesso a tutti

di redazione

Rendere accessibili a tutti e in tempi rapidi i farmaci innovativi, neutralizzando ritardi burocratici che mettono a rischio la vita dei pazienti.

Con questo obiettivo un gruppo di esperti del Workshop di Economia e farmaci dell’Università Cattolica di Roma, insieme a tutti gli attori di sistema (dagli economisti agli oncologi, dai farmacologi ai clinici alle associazioni pazienti), ha stilato un documento rivolto alle Istituzioni interessate per cambiare la situazione italiana, ancora per certi aspetti arretrata rispetto agli altri Paesi europei, sui farmaci innovativi oncologici, molecole costose, ma in alcuni casi imprescindibili.

Il documento è stato presentato in occasione del Workshop di economia e farmaci in immuno-oncologia - WEF io 2019 tenutosi mercoledì 13 novembre a Roma.

Quattro i punti intorno ai quali si articola il documento: innanzitutto è necessario, specie quando la terapia è la migliore cura disponibile per un dato tumore (come per esempio nei pazienti con melanoma avanzato senza mutazioni di BRAF), garantire le risorse necessarie all’erogazione e, nello stesso tempo, la sostenibilità di sistema. Per tutto questo (e per i nuovi farmaci in arrivo) è necessario mantenere separati i due fondi ad hoc: quello riservato ai farmaci innovativi e quello riservato agli innovativi oncologici. Inoltre è necessario garantire l’accesso dei pazienti alle combinazioni terapeutiche che si sono dimostrate efficaci, valutando modelli di rimborso basati sul valore specifico della terapia (per esempio, l’immuno-combinazione dimostrata molto attiva nel melanoma: 16 Paesi europei a partire dal 2016 già rimborsano questa combinazione, mentre solo una Regione italiana ha istituito du fondo adhoc.

«I Workshop di Economia e farmaci hanno lo scopo di fare proposte concrete di miglioramento per la sostenibilità del nostro sistema sanitario nazionale – sottolinea Antonio Gasbarrini, professore di Gastroenterologia all’Università Cattolica, direttore dell’Area di Medicina interna e gastroenterologia del Policlinico Gemelli di Roma, responsabile scientifico del workshop insieme ad Americo Cicchetti - e quest’anno abbiamo ritenuto fosse fondamentale riunire tutti gli stakeholder coinvolti in un’area terapeutica cruciale quale l’oncologia».

«In una condizione di scarsità di risorse come quella attuale - aggiunge Americo Cicchetti, direttore dell'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) e professore di Organizzazione aziendale ala Cattolica - è necessario adottare una logica “value based” anche per i farmaci oncologici innovativi come le immunoterapie, alzando l’asticella per garantire rimborsabilità ed accesso solo a ciò che effettivamente genera un vantaggio per i pazienti e per il sistema. L’Aifa dovrebbe quindi puntare a un sistema di definizione del prezzo strettamente legato al valore del farmaco. Cruciale, quindi, promuovere un approccio in cui l’analisi del valore clinico ed economico procedano di pari passo».