Maltempo e influenza, manca sangue in nove Regioni

Appello ai donatori

Maltempo e influenza, manca sangue in nove Regioni

di redazione

Negli ospedali italiani mancano oltre 2.600 unità di globuli rossi. L'allerta viene dall'Istituto superiore di sanità e dal Centro nazionale sangue (Cns), che ha inviato alle strutture regionali per il coordinamento delle attività trasfusionali (Src) l'invito a coordinarsi con le associazioni di donatori per far fronte all'emergenza.

A provocare la carenza di sangue, spiega una nota dell'Iss e del Cns, sono stati il maltempo di questi giorni insieme con il picco influenzale e altri fattori stagionali.

La Regione con le maggiori carenze è il Lazio, ma situazioni critiche si registrano, secondo i dati aggiornati all'11 gennaio, in Abruzzo, Toscana, Campania, Basilicata, Liguria, Umbria, Marche, Lazio e Puglia.

«Le cause della carenza sono multifattoriali - spiega Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Centro nazionale sangue – ma sicuramente può aver inciso l’epidemia influenzale che, complice il calo delle vaccinazioni, ha già colpito molte più persone rispetto allo scorso anno e si può ipotizzare che anche il maltempo stia tenendo a casa i donatori. La mobilitazione deve riguardare però, sotto il coordinamento e la programmazione, anche in urgenza, delle Src e del Cns, tutte le regioni – precisa Liumbruno - non solo quelle che hanno carenze; l’autosufficienza per quanto riguarda il sangue, infatti, è sovraziendale e sovraregionale e in questi casi diventa vitale la compensazione coordinata tra regioni».

La carenza di sangue, sottolineano dal canto loro le associazioni di donatori, può mettere a rischio l’esecuzione di interventi chirurgici e di terapie per pazienti con malattie come la talassemia che necessitano di continue trasfusioni. L'invito per tutti i donatori è contattare l’associazione di appartenenza o il Servizio trasfusionale di riferimento per programmare una donazione. «Le associazioni e federazioni dei donatori di sangue – sottolinea Aldo Ozino Caligaris, portavoce pro tempore del Civis, il Coordinamento interassociativo dei volontari italiani del sangue – devono intensificare la chiamata dei donatori periodici e associati sulla base di quanto concordato con le Strutture regionali di coordinamento attraverso una programmazione straordinaria per cercare di sopperire alle necessità contingenti. È inoltre fondamentale – aggiunge - il coinvolgimento di nuovi volontari che possano garantire in maniera costante la disponibilità di emocomponenti, al fine di assicurare la necessaria terapia trasfusionale ai cittadini che ne hanno bisogno».