I microbiologi clinici: sostegno assoluto pro-vaccini, attenzione invece agli antibiotici

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I microbiologi clinici: sostegno assoluto pro-vaccini, attenzione invece agli antibiotici

di redazione

«È giunto il momento di affermare a chiare lettere e senza esitazione alcuna che occorre sostenere con forza la massima adesione alla campagna in favore delle vaccinazioni infantili»:·è inequivocabile il messaggio con il quale Pierangelo Clerici, direttore dell'Unità di Microbiologia dell'Azienda ospedaliera di Legnano, ha aperto i lavori del Congresso nazionale dell’Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli) di cui è presidente, che si tiene a Rimini fino al 21 ottobre. «Posizioni demagogiche diffusesi negli anni creano non solo concreti pericoli e rischi per molti bambini – aggiunge Clerici - ma, di conseguenza, pongono a rischio intere comunità. Amcli sostiene quindi con fermezza ogni sforzo che sia volto non solo all’adesione al piano di vaccinazioni ma aiuti anche a ristabilire una corretta informazione circa i vantaggi che dette campagne portano alla comunità».

Piuttosto, l'Amcli pone l'attenzione su un problema sempre più minaccioso: da molti anni l’industria farmaceutica ha idi fatto interrotto lo sviluppo di nuovi antibiotici, concentrandosi su altre categorie di prodotti, più remunerativi. Ma la crescente diffusione di batteri resistenti a tutti gli antibiotici attualmente disponibili ha reso evidente la necessità di svilupparne di nuovi, attivi nei confronti dei batteri ultra resistenti. Fortunatamente, osserva Amcli, da alcuni anni le piccole aziende e i gruppi di ricerca indipendenti hanno ripreso gli studi nel settore, individuando numerose molecole, per lo più appartenenti a famiglie di antibiotici ben conosciute, che ora sono in avanzato stato di sperimentazione clinica o in fase di ingresso nel mercato, molte delle quali con attività nei confronti anche di batteri patogeni multi resistenti. «Di fronte a questo scenario, visti i costi elevati e la necessità di riservarli esclusivamente ai casi in cui sono realmente necessari – prevede Gian Maria Rossolini, coordinatore del Comitato di studi sugli antimicrobici di Amcli - sarà sempre più importante l’utilizzo di una diagnosi microbiologica rapida ed accurata. Non si tratta più di un’analisi microbiologica convenzionale - precisa - piuttosto di indagini raffinate a livello genomico». «Sarà opportuno che le aziende sanitarie favoriscano l’introduzione nei laboratori di microbiologia dei test molecolari utili a questa tipologia di diagnostica – auspica infine Clerici - anche se più costosi rispetto ai tradizionali. Ne conseguirà un risparmio sulla spesa farmaceutica e sulla degenza che ripagherà il costo maggiore di queste nuove tecnologie».