Niente più passaporto “nazionale” per mucche e bufali

Burocrazia

Niente più passaporto “nazionale” per mucche e bufali

di redazione

Addio al passaporto per i bovini e bufalini: dall'1 maggio prossimo, informa il ministero della Salute, non sarà più obbligatorio da parte dei servizi veterinari delle Asl rilasciare il documento di riconoscimento all’atto dell’iscrizione dei capi alla Banca dati nazionale. Il sistema anagrafico messo a punto dal ministero della Salute ha infatti permesso di eliminare, ai sensi della normativa europea, l’obbligo di rilascio della documentazione cartacea per gli esemplari nati in Italia dopo l'1 maggio e movimentati sul territorio nazionale.

Il passaporto viene attualmente rilasciato per certificare la corretta iscrizione degli animali alla Banca dati nazionale delle anagrafi zootecniche e per garantire le relative informazioni anagrafiche, i dati dell’allevamento di nascita, i passaggi di proprietà e gli spostamenti. Poiché queste informazioni sono già contenute all’interno della stessa Banca dati non c'è più la necessità di procedere al rilascio del documento.

L’abolizione dell’obbligo «rappresenta, dunque, un atto concreto di semplificazione amministrativa nei rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione – sostiene una nota del ministero - resa possibile da uno sforzo verso l’innovazione tecnologica di cui finalmente si cominciano a raccogliere i frutti. Una semplificazione che non incide in alcun modo sulla tracciabilità, anzi la migliora. L’obbligo di emissione – precisa infine il ministero - rimane in vigore, tuttavia, per i bovini e i bufalini destinati a scambi intracomunitari o esportati verso Paesi terzi».