Presto on line i rapporti economici tra medici e aziende farmaceutiche

Trasparenza

Presto on line i rapporti economici tra medici e aziende farmaceutiche

di redazione

Quasi tre medici su quattro hanno dato il proprio assenso alla pubblicazione delle somme erogate loro a vario titolo dalle aziende farmaceutiche. Il dato (circa il 70%) è una media tra tutte le industrie e non ancora definitivo, ma probabilmente rende già l'idea del quadro che si presenterà il prossimo 30 giugno, data entro la quale le imprese del farmaco dovranno pubblicare sui propri siti web le “transazioni economiche” che hanno (per la precisione: hanno avuto nel 2015) con medici e organizzazioni sanitarie (dell'argomento avevamo scritto lo scorso 16 maggio nell'articolo "Medici e industrie farmaceutiche: trasparenza vo cercando").

È questo l'effetto del Disclosure Code, cioè il Codice Efpia (la Federazione europea delle associazioni e delle industrie farmaceutiche) sulla trasparenza, adottato in oltre 30 Paesi, tra i quali, com'è chiaro, l'Italia. I dati saranno pubblicati ogni anno e, nelle intenzioni, andranno a rendere ancora più espliciti i rapporti tra medici e aziende, peraltro già regolati da norme nazionali e internazionali.

Poichè però la pubblicazione dettagliata dei dati è soggetta, per le norme sulla privacy, all'assenso dell'interessato, l'attesa è appunto quella di vedere come i medici e le loro associazioni si saranno comportate. Per Massimo Scacabarozzi, quel 70% testimonierebbe una «adesione molto alta», ha commentato nella conferenza stampa sull'argomento che si è tenuta giovedì 16 giugno al ministero della Salute. «Non me lo aspettavo – ha ammesso – ma siccome stiamo partendo ora, penso che questo 70% possa aumentare nei prossimi anni e arrivare al 100 per cento». Un obiettivo al quale punta anche la Fnomceo, la Federazione degli ordini dei medici e degli odontoiatri, il cui rappresentante, Cosimo Nume nella circostanza, ha precisato che il 70% è sì «un dato interessante, ma non ancora soddisfacente. Lo sarà quando saremo al 100%». La Fnomceo «si adopererà per questo e sono certo che ci arriveremo in breve tempo».

Dal canto suo la “padrona di casa”, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, si è detta «convinta che la trasparenza debba essere sempre più il principio ispiratore delle nostre azioni». Il Codice di trasparenza «è un atto importante – ha aggiunto – che aiuterà il settore a costruire una maggiore consapevolezza» anche nell'opinione pubblica su come nasce e si sviluppa un farmaco e su tutta la filiera che ne è coinvolta.