Sempre più “a rate” la salute degli italiani

Scenari

Sempre più “a rate” la salute degli italiani

di redazione
Il Rapporto Eurispes 2015 disegna un Paese in grande difficoltà, soffocato da burocrazia e fisco, pessimista, spesso costretto a ridurre le spese. Anche quelle per la salute, magari ricorrendo a prestiti bancari, come hanno fatto milioni di italiani

«Fisco e burocrazia stanno distruggendo il Paese». È lapidario il giudizio di Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, in occasione della presentazione, venerdì 30 gennaio a Roma, del Rapporto Italia 2015 dell'Istituto di studi politici, economici e sociali.

«In questo momento storico – precisa Fara - lo Stato sopravvive nutrendosi dei propri cittadini e delle proprie imprese, cioè della società che lo esprime. Con evidente miopia: che cosa accadrà quando non ci sarà più nulla di cui nutrirsi? Ed è questa la chiave per capire i motivi della crisi e della profonda sfiducia, quando non è odio, dei cittadini nei confronti delle Istituzioni e della politica».

Sempre più in difficoltà. Molti non riescono ad arrivare alla fine del mese se non tagliando le spese. Insomma, continua a piovere sul bagnato e gli italiani vivono in quella condizione che Eurispes definisce “sindrome del day by day”, vale a dire che tentano di resistere alla crisi e alle difficoltà economiche vivendo alla giornata. D'altronde, la condizione economica delle famiglie è peggiorata nel 76,7% dei casi. Basti pensare che con un aumento di 16,4 punti percentuali rispetto al 2014, quest’anno il numero di quanti non riescono ad arrivare alla fine del mese con le proprie entrate si attesta al 47,2%. E moltissimi sono costretti a usare i propri risparmi per far quadrare i conti: il 62,8% rispetto al 51,8% di un anno fa.

Tagli, prestiti e rate per pagare le cure. E se i costi dell'abitazione costituiscono il problema economico forse più rilevante (il 73,1% di chi ha contratto un mutuo per l’acquisto della casa ha difficoltà a pagare le rate e il 69,6% di chi è in affitto non riesce a pagare regolarmente il canone), è anche vero che ben il 40,9% degli italiani non riesce ad affrontare il costo delle spese mediche. Un dato a cui fa da complemento un altro: un terzo (33,3%) degli italiani ha chiesto un prestito in banca negli ultimi tre anni e quasi un quarto (il 23,3%) lo ha fatto per pagare cure mediche. E sono anche aumentate le rateizzazioni per sostenerle (46,7%, con un aumento del 24,3%). Eurispes conferma che la prolungata crisi economica impone di tagliare praticamente su tutto e modificando i modelli di acquisto. Non solo i beni di consumo, rivolgendosi sempre più spesso a punti vendita economici e riducendo le compere, ma anche, appunto, delle spese per la salute, tagliate del 32,3%.

Fiducia nel volontariato. Non dovrebbe stupire, pertanto, se in questo scenario il 39,5% degli italiani ritiene che vivere in Italia sia una sfortuna. E se la loro fiducia nel futuro e nelle Istituzioni non è esattamente al top.Nel 2012, di fronte alla stessa domanda, la percentuale di chi considerava una sfortuna vivere nel nostro Paese era decisamente più bassa (26%)Il presidente emerito della Repubblica raccoglie ancora un buon consenso (45,3%), ma il Governo è fermo al 18,9% (anche se in lieve crescita rispetto al passato) e il Parlamento continua calare: 10,1%(-6% rispetto al 2014). Male quest’anno anche la Magistratura: 28,8%, con un crollo di consensi del 12,6%. Nel clima di generale sfiducia, le Forze dell’ordine e quelle Armate continuano ad essere un punto fermo per gli italiani. Così come il volontariato, che raggiunge il 78,8% dei consensi (+4,3%), mentre la Protezione civile arriva al 70% (+11,8%). Non toccano il 40%, invece, la Pubblica amministrazione (39,1%; +18,1%), le associazioni di imprenditori (34,2%; -4,9%), i sindacati (33,9%; +14,7%), le confessioni religiose non cattoliche (18,4%; -4,7%) e i partiti (15,1%; +8,6%). Plebiscitario il giudizio positivo sul papato di Francesco.

Sì all'eutanasia, no alle droghe leggere. Quanto ai temi etici in sanità e medicina, gli italiani si dichiarano in maggioranza favorevoli all'eutanasia (55,2%), al testamento biologico (67,5%), alla legalizzazione della prostituzione (65,5%) e, soprattutto, all'utilizzo delle staminali per le cure mediche (86,6%). Meno favorevoli, invece, si dicono alla fecondazione eterologa (47,2% dei consensi), all'utero in affitto (49,8%) e alla liberalizzazione delle droghe leggere (33%).