Tornano i “bollini rosa”: 306 strutture a misura di donna

Il riconoscimento

Tornano i “bollini rosa”: 306 strutture a misura di donna

di redazione

Sono stati assegnati i Bollini Rosa per il biennio 2018-2019, il riconoscimento che Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, attribuisce agli ospedali attenti alla salute femminile. 

Quella di quest’anno è la decima edizione del riconoscimento e ha visto 306 le strutture ospedaliere premiate: 71 hanno ottenuto tre bollini, 183 due bollini e 52 un bollino. Inoltre 13 ospedali hanno ricevuto una menzione speciale per la presenza al proprio interno di un percorso diagnostico-terapeutico dedicato alle donne nell’ambito della cardiologia.

«Celebriamo quest’anno con una medaglia a tutti gli ospedali premiati i 10 anni dei Bollini Rosa: siamo partiti con 44 ospedali nella prima edizione e festeggiamo oggi il traguardo di 306 ospedali», ha affermato la presidente di Onda Francesca Merzagora. «In questi anni la rete degli ospedali “amici delle donne” si è allargata e solo rispetto al biennio precedente quelli nuovi sono 86». 

«In questo decennio - ha aggiunto Merzagora - sono stati fatti molti passi avanti nell’ambito della medicina di genere e la salute delle donne sta diventando un punto di attenzione per molte strutture, come dimostrano i nostri dati, ma c’è ancora molto da fare».

«Una prestazione sanitaria di livello elevato, un’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione alla paziente e al suo benessere complessivo declinata al femminile. È questa la filosofia con cui la giuria ha assegnato anche questo anno i Bollini Rosa promossi da Onda», ha affermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità  Walter Ricciardi che ha presieduto la commissione Bollini Rosa. «Sono un segno concreto dell’attenzione che medicina, sanità e assistenza rivolgono alle donne cercando di praticare una medicina moderna, consapevole della complessità che la specificità di genere richiede».

«La salute della donna è obiettivo strategico, ribadito anche nell’ultimo G7 salute», ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «I bisogni sanitari delle donne sono sempre maggiori e più complessi e il riuscire a far fronte a tali necessità è una sfida che se ben affrontata porta inevitabilmente ad un aumento dello stato di benessere dell’intero Paese, anche per il ruolo che le donne svolgono all’interno della famiglia e della società, come health driver e care giver».

«Auguri! I Bollini Rosa compiono 10 anni», ha esclamato Emilia De Biasi, Presidente Commissione Igiene e Sanità, Senato della Repubblica. «Un traguardo importante per Onda che da sempre svolge un lavoro prezioso a favore delle donne che io seguo sempre con grande interesse. Non mi stancherò mai di farvi i miei complimenti». «Come donna non posso che essere grata ad Onda - le ha fatto eco il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Franca Biondelli - che da anni rappresenta una realtà importante nel nostro Paese e che, grazie al suo impegno quotidiano, ha contribuito notevolmente alla sensibilizzazione e alla prevenzione a tutela della nostra salute».

«Dal 2007 Onda sta dando con questa iniziativa un concreto slancio alla Medicina di genere, arrivando prima delle Istituzioni a considerare un percorso che partendo dalla prevenzione, e tutti ricordiamo le sue importanti campagne informative, a prestazioni aggiuntive legate all' accoglienza in ospedale, una presa in carico globale che arriva anche all'assistenza sociale», ha concluso Maria Rizzotti, vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato. «Questa cerimonia di premiazione è un grande stimolo per le strutture sanitarie ad adeguarsi e vediamo ogni anno aumentare anche tra i premiati molte strutture del sud Italia che all'inizio dimostravano in questo campo carenze importanti nella presa in carico della paziente donna. Tutelare la salute della donna significa tutelare la collettività, erogando prestazioni più appropriate. E sarà proprio l'appropriatezza delle cure uno dei pilastri e la sfida per la sostenibilità del nostro SSN, universalistico con presupposti altamente sociali».