Alzheimer: l’uso di benzodiazepine aumenta il rischio di polmonite

Lo studio

Alzheimer: l’uso di benzodiazepine aumenta il rischio di polmonite

di redazione

I malati di Alzheimer che fanno uso di benzodiazepine corrono un rischio maggiore di ammalarsi di polmonite. È quanto sostiene una ricerca pubblicata sul Canadian Medical Association Journal che ha voluto analizzare l’impatto sulla salute dei sedativi frequentemente prescritti a chi soffre di demenza. Gli scienziati hanno raccolto informazioni su 49484 cittadini finlandesi con una diagnosi di Alzheimer tra il 2005 e il 2011. L’età media era di 80 anni e per quasi i due terzi dei casi si trattava di donne, più di 5mila pazienti facevano uso di benzodiazepine. 

I ricercatori hanno dimostrato che l’uso di questi psicofarmaci era associato a un aumento del 30 per cento del rischio di contrarre una polmonite e che le probabilità erano più alte all’inizio del trattamento. Secondo gli scienziati, i sedativi espongono all’infezione polmonare aumentando l’aspirazione della saliva e del cibo all’interno dei polmoni. I risultati dello studio, del resto, confermano quelli di ricerche precedenti che avevano trovato un aumento del rischio di polmonite nella popolazione generale sottoposta a terapie con benzodiazepine. 

I ricercatori quindi invitano a valutare attentamente i rischi e i benefici dell’uso delle benzodiazepine nei malati di Alzheimer, considerando anche la possibilità di ricorrere a terapie non farmacologiche per trattare i disturbi neuropsichiatrici dei pazienti.