La medicina generale e quella d’urgenza insieme per risparmiare ai pazienti la sofferenza

Osservatorio dolore acuto

La medicina generale e quella d’urgenza insieme per risparmiare ai pazienti la sofferenza

di redazione

Anticipare il trattamento per risparmiare sofferenze.  Comprendere meglio le richieste di aiuto delle persone con dolore e trovare risposte sempre più tempestive ed efficaci. Questo è l’obiettivo dell’Osservatorio dolore acuto promosso dalla Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), e dalla Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), con il contributo non condizionato di Ibsa Farmaceutici.

Con oltre 10 milioni di accessi al pronto soccorso e più del 60 per cento delle richieste di consulto al medico di medicina generale, il problema clinico del dolore ha raggiunto proporzioni di assoluto rilievo. Lo dimostrano i risultati dello studio esplorativo presentato in un convegno presso la Biblioteca del Senato a Roma. Una sintesi dell’attività dell’Osservatorio nell’acquisizione ed elaborazione dei dati clinici per individuare i migliori percorsi terapeutici per l'ottimizzazione dei percorsi terapeutici dei pazienti. 

«L’osservatorio - afferma Walter Ricciardi - presidente dell’Istituto Superiore Sanità, ha come obiettivo la raccolta dati e la diffusione delle conoscenze sul problema dolore, per favorire la crescita culturale e la sensibilità dei professionisti della salute sul tema e per avvicinare le risposte integrate territorio-ospedale ai bisogni dei pazienti».

Il trattamento del dolore acuto, anche se affrontato dalla  legge 38/2010 sull’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore, ancora oggi può essere soggetto a miglioramenti. Il dolore si presenta trasversalmente in tanti stati patologici, ma sono principalmente due le figure professionali chiamate a risolvere questo problema: il medico di medicina generale e le strutture di pronto soccorso o di medicina d’urgenza degli ospedali. Le richieste di aiuto riguardano soprattutto lombalgie, cefalee e coliche renali. 

«Ogni anno in Italia - afferma Andrea Fabbri, direttore Centro Studi e Ricerche Simeu, si stima che il 50 per cento delle persone si rivolgano al pronto soccorso a causa del dolore. Tra le conclusioni della raccolta dati che ha preso in considerazione 865.000 diagnosi per tre patologie guida in 16 pronto soccorso italiani, emerge che il trattamento precoce del dolore contribuirebbe certamente a un significativo risparmio in termini di ore di sofferenza per il paziente oltre che a un miglioramento della prognosi. Ad esempio, per i pazienti colpiti da colica renale, un anticipo di venti minuti nella somministrazione della terapia consentirebbe un risparmio di oltre 4.000 ore/dolore annue».

L’Osservatorio sul Dolore acuto si propone di far dialogare il pronto soccorso e la rete degli ambulatori dei medici di medicina generale.