Psoriasi: al Gemelli un nuovo percorso clinico dalla diagnosi alla terapia

La presa in carico

Psoriasi: al Gemelli un nuovo percorso clinico dalla diagnosi alla terapia

di redazione

Cure su misura e interventi a 360 gradi attenti alla malattia ma anche al benessere psicologico. Questo prevede il nuovo percorso clinico del Policlinico Gemelli di Roma per pazienti con psoriasi che presentato il 27 ottobre a ridosso della Giornata mondiale della psoriasi del 29 ottobre. Grazie alla riorganizzazione dell'Ambulatorio multidisciplinare psoriasi della Uoc di Dermatologia, il Policlinico propone di prendersi cura dei pazienti in tutte le fasi della gestione di questa invalidante malattia della pelle di origine multifattoriale, dalla diagnosi alla cura sempre più personalizzata. 

Il nuovo percorso di cura presenta non pochi vantaggi. Un team multidisciplinare assicura la continuità assistenziale nelle varie fasi del processo di cura. Una serie di consulenze, richieste dal dermatologo al bisogno, rispondono alle necessità assistenziali del singolo paziente. I tempi di attesa per le visite sono ridotti: per le prime visite si tratta di aspettare qualche giorno e i controlli sono fissati direttamente dallo staff del Policlinico oppure tramite Cup. Infine, per le co-morbidità dei pazienti psoriasici ci sono degli slot dedicati per visite specialistiche quali per esempio reumatologia, cardiologia, gastroenterologia ecc…

Nell'ambulatorio multidisciplinare, la terapia alla quale il paziente viene sottoposto è personalizzata in base alle caratteristiche cliniche e alle altre patologie eventualmente presenti, potendo variare dalla terapia locale per le forme lievi, alla fototerapia (Uvb e Puva), a trattamenti sistemici cosiddetti "tradizionali", fino ai più recenti farmaci biologici per le forme più gravi. «Le terapie per la psoriasi oggi disponibili – precisa Ketty Peris, responsabile della Dermatologia del Gemelli e docentedi Dermatologia dell’Università Cattolica - sono numerose e in grado di curare le manifestazioni cutanee e articolari. Esse comprendono prodotti topici tipo creme o pomate a base di cortisone o vitamina D e la fototerapia (UVBnb), che vengono utilizzati per le forme cutanee lievi. Nelle forme severe, invece, devono essere impiegati farmaci per via sistemica (compresse o iniezioni sottocute) di tipo tradizionale (metotressato, ciclosporina e retinoidi) o i farmaci biologici. La scelta del trattamento dipende dall’estensione della malattia, dal relativo impatto sulla qualità di vita e dalla presenza contemporanea di altre patologie (ipertensione, diabete), ma deve sempre essere una scelta condivisa tra medico e paziente».