Al via a Siena il Cancer Bio-Immunotherapy: le nuove frontiere dell’immunoterapia per la cura dei tumori

Il meeting internazionale

Al via a Siena il Cancer Bio-Immunotherapy: le nuove frontiere dell’immunoterapia per la cura dei tumori

di redazione

Siena per tre giorni capitale mondiale dell’immunoterapia dei tumori: la città toscana ospita dal 13 fino al 15 ottobre il meeting internazionale “Cancer Bio-Immunotherapy”, organizzato dalla Fondazione Nibit – Network Italiano per la Bioterapia dei tumori in occasione del XIV congresso nazionale del Nibit. 

I maggiori esperti italiani e internazionali saranno riuniti per discutere gli ultimi dati clinici e pre-clinici e aggiornarsi sulla vasta panoramica dei più recenti risultati nel campo dell’immuno-oncologia, considerato il “quarto pilastro” della lotta contro il cancro.

Temi principali: i progressi della ricerca di base nella comprensione di come il sistema immunitario interagisce con il tumore, la selezione dei pazienti che rappresentano i migliori candidati all’immunoterapia e la personalizzazione della terapia, la scoperta di nuovi “bersagli” immunoterapici e l’arrivo di nuove molecole in sperimentazione anche in Italia, la nuova frontiera della combinazione dei farmaci immunoterapici, utilizzati in coppia o in sequenza per migliorare l’efficienza delle singole molecole. 

«L’immunoterapia sta ottenendo risultati nel trattamento di diversi tipi di tumore – spiega Michele Maio, presidente della Fondazione NIibit e direttore dell'Immunoterapia oncologica dell'Azienda ospedaliera universitaria senese – non si parla più solo di melanoma, ma anche di tumore del polmone, di mesotelioma, di diversi altri tipi di neoplasia. Lo sviluppo più interessante in questo senso è che ci sono risultati non solo nei tumori solidi ma anche nei tumori ematologici come ad esempio nei linfomi». 

Tra le sessioni del meeting ce ne sarà una dedicata interamente al trattamento con l’immunoterapia del mesotelioma, patologia tumorale rara legata all’esposizione all’amianto, con un’incidenza in costante aumento e un picco massimo atteso da qui a 5-10 anni. «Abbiamo voluto dedicare un’intera sessione al mesotelioma – dice Maio – perché per questo tipo di tumore sono in corso e in partenza diversi studi che sperimentano nuovi tipi di farmaci immunoterapici, anche utilizzati in combinazione. Quindi possiamo affermare che ci sono buone prospettive di riuscire ad avere, nei prossimi due o tre anni, delle terapie efficaci per il trattamento del mesotelioma»

L’associazione di due o più farmaci immunoterapici è la grande innovazione che in un futuro non troppo lontano potrà contribuire a massimizzare l’efficacia di queste molecole, anche personalizzando la terapia. Ma la ricerca clinica è solo l’ultimo passo di un ampio percorso: la Fondazione Nibit vuole ribadire in questa occasione l’importanza di ricerca di base e ricerca traslazionale, che permettono di indagare a fondo i meccanismi del sistema immunitario e trovare nuovi bersagli. Lo farà premiando anche quest’anno i giovani ricercatori con i Nibit Awards: tre assegni di ricerca di 2.500 euro destinati ai migliori progetti italiani ed europei di ricerca di base, clinica e traslazionale presentati da ricercatori under 40.