Il grasso “infiammato” predispone al diabete

Easd 2016

Il grasso “infiammato” predispone al diabete

di redazione

Un semplice esame del sangue può indicare i rischi per la salute a cui vanno incontro le persone con diabete tipo 2. In questi pazienti infatti un tessuto adiposo “mal funzionante” porta ad accumulare grasso nei posti sbagliati, come per esempio il fegato. Questa alterazione permette di individuare soggetti con un profilo di rischio metabolico particolarmente sfavorevole. Lo ha dimostrato uno studio condotto su 65 pazienti presentato da giovani ricercatori della Società italiana di diabetologia (Sid) al congresso annuale dell’European Association for the Study of Diabetes (Easd) a Monaco. 

«La forza e l’originalità di questo studio – sostiene Ilaria Barchetta dell’Università “La Sapienza” di Roma – consistono nell’aver evidenziato che la presenza di infiammazione del tessuto adiposo, stimabile in maniera indiretta e assolutamente non invasiva attraverso il dosaggio dell’insulina e degli acidi grassi nel sangue, permette di identificare condizioni particolarmente a rischio nelle persone con diabete tipo 2». 

La disfunzione del tessuto adiposo è associata infatti alla steatosi epatica (fegato grasso), che è un fattore di rischio cardiovascolare, a un esordio più precoce del diabete, a un grado più marcato di insulina-resistenza e infiammazione sistemica.

«Questi dati offrono una importante prospettiva sulla possibilità di caratterizzare clinicamente con metodiche non invasive persone con diabete tipo 2 a rischio cardiovascolare – commenta Giorgio Sesti, presidente della Sid – e di identificare bersagli farmacologici personalizzati».