Melanoma, il virus dell'herpes modificato distrugge le cellule tumorali

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Melanoma, il virus dell'herpes modificato distrugge le cellule tumorali

di redazione
Un farmaco che contiene una versione modificata del virus Herpes simplex 1 ha fornito risultati positivi in uno studio clinico di fase III: nei pazienti così trattati il tumore è risultato in remissione. Lo studio su Journal of Clinical Oncology

Un trattamento sperimentale che utilizza una versione geneticamente modificata del virus Herpes simplex 1, denominata T-Vec, si sta dimostrando efficace per curare una delle più comuni forme di cancro, il melanoma.

La notizia arriva dalle pagine del Journal of Clinical Oncology e lascia ben sperare anche perchè le prove di efficacia giungono da uno studio clinico di fase III, l'ultimo passo prima che un trattamento riceva l'approvazione dell'ente regolatorio statunitense, l'Fda. Da anni i ricercatori studiano i vari modi di sconfiggere il cancro con l'immunoterapia virale, un approccio che utilizza appunto i virus. Ora l'èquipe guidata dai ricercatori dell'Institute of Cancer Research di Londra e della Royal Marsden NHS Foundation Trust, che coinvolge 64 centri di ricerca tra cui l'Università di Oxford, ha fatto un passo in più utilizzando un virus modificato.

Una scelta che si è dimostrta vincente. Nel corso dello studio i pazienti affetti da melanoma che hanno ricevuto il farmaco hanno mostrato significativi miglioramenti: il virus modificato ha arrestato la progressione del cancro uccidendo le cellule tumorali e stimolando il sistema immunitario ad agire contro la malattia. È la prima volta che si ottiene un'evidenza del genere in uno studio di fase III.

La sperimentazione ha riguardato 436 pazienti con un melanoma maligno inoperabile, alcuni dei quali selezionati in modo casuale per ricevere un'iniezione della terapia virale T-Vec ( Talimogene Laherparepvec). Un paziente su quattro ha risposto al farmaco e il 16,3% ha mostrato una risposta al trattamento per più di sei mesi, contro il 2,1 % dei pazienti del gruppo di controllo.

La risposta al trattamento è stata più pronunciata nei pazienti con cancro meno avanzato e che avevano già ricevuto qualche trattamento, sottolinenado i potenziali benefici di T-Vec come trattamento di prima linea per il melanoma metastatico che non può essere rimosso chirurgicamente.

I pazienti con cancro allo stadio tre e quattro inziale, infatti, trattati con T-Vec (163 persone) hanno vissuto in media 41 mesi contro una sopravvivenza di 21,5 mesi dei 66 pazienti con melanoma a uno stadio iniziale che hanno ricevuto l'immunoterapia standard.

T-Vec, sviluppato dall'azienda Amgen, utilizza il virus dell'Herpes simplex 1, quello noto per provocare il fastidioso herpes labbiale e in alcuni casi anche genitale, privato di due geni chiave in modo da impedirgli di proliferare all'interno delle cellule sane. Il virus così modificato va a replicarsi facilmente nelle cellule tumorali distruggendole e nello stesso tempo è ingegnerizzato per produrre una molecola, la Gm-Csf, che stimola il sistema immunitario ad agire contro la malattia.

«C'è grande entusiasmo sull'uso dei trattamenti virali come T-Vec contro il cancro, perchè possono lanciare un doppio attacco al tumore, sia uccidendo le cellule tumorali direttamente sia scagliando contro di loro il sistema immunitario», ha detto Kevin Harrington, a capo del trial clinico. «E siccome può colpire le cellule del cancro in modo specifico, un simile approccio ha meno effetti collaterali rispetto alla chemioterapia o ad alcune delle altre immunoterapie».