Nuove prospettive per la cura dell’infertilità

La ricerca

Nuove prospettive per la cura dell’infertilità

di redazione

Risolvere forme incurabili di infertilità grazie alle tecniche di riprogrammazione cellulare. È quanto promettono i ricercatori dell’Istituto Velenciano de Infertilidad (Ivi) che hanno pubblicato su Scientific Reports gli incoraggianti risultati ottenuti in laboratorio sugli animali: dalle cellule epiteliali, fibroblasti, si è riusciti ad ottenere cellule con marcatori compatibili con le cellule germinali (gameti). È il primo importante passo verso la creazione di gameti umani partendo dalle cellule di una persona che non è in grado di produrne biologicamente. 

«Scopo ultimo di questo filone di ricerca - spiega Daniela Galliano, direttrice del centro Ivi di Roma - è quello di poter prelevare un giorno cellule dell’epidermide e, tramite interventi di riprogrammazione genetica, ottenere per persone che ne sono prive, gameti propri per poter procreare figli che condividano il proprio patrimonio genetico».

A gettare le basi di questo filone di ricerca sono stati gli studi di Shinya Yamanaka sulla riprogrammazione cellulare premiati con il Nobel per la medicina nel 2012. 

I ricercatori dell’Ivi hanno utilizzato la riprogrammazione cellulare diretta: partendo da un determinato tipo di cellula, nel caso specifico quelle della pelle, attraverso il trasferimento di un mix di geni, hanno fatto in modo che le cellule adulte si trasformino, i suoi cromosomi si riducano della metà per meiosi presentando marker genetici ed epigenetici propri delle cellule germinali. 

Il progetto di ricerca è stato condotto in collaborazione con l’Università Statunitense di Stanford.