Troppo rumore per strada: le città italiane non sono a prova d’orecchio

L’indagine

Troppo rumore per strada: le città italiane non sono a prova d’orecchio

di redazione

Palermo, esterno giorno, ore 13. In primo piano le macchine nel traffico e come colonna sonora un rumore assordante. Clacson, sirene, rombi di motori, fischi di frenate improvvise. Il capoluogo siciliano si aggiudica il primato di città più rumorosa d’Italia: durante i giorni lavorativi nella fascia oraria tra le 12 e le 14 vengono raggiunti i 92,6 decibel. È un valore al di sopra del limite di 90 decibel, indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) come soglia critica per evitare danni all’udito. Ma la scena non è tanto diversa in altre città del Belpaese. 

Seguono nella classifica Firenze (88,6 dB), Torino (86,8 dB), Milano (86,4 dB), Roma (86 dB), Bologna (85 dB) e Napoli (84,7 dB). Pre trovare strade relativamente più “silenziose” bisogna a andare a Catanzaro (75 dB), Bari (75,2 dB) e Potenza (75,6 dB). 

Sono i dati di una ricerca condotta da Amplifon in 20 città italiane e diffusi in occasione della  European Mobility Week.  Il frastuono cittadino si ripercuote sulla salute degli abitanti: vivere in zone dove il rumore del traffico stradale supera i 60 dB si associa a un incremento della mortalità del 4 per cento, a una probabilità di ictus maggiore del 5 per cento e, curiosamente, anche a un aumento dell’obesità. Inoltre chi è esposto al rumore è più nervoso (+7 punti percentuali rispetto ai meno esposti), soffre di disturbi del sonno (+4) e di mal di testa (+6). A lungo termine i decibel di troppo possono mettere a rischio la funzione uditiva (+11 punti percentuali).

«L’esposizione sonora, a partire da livelli di 75-85 dB - afferma Guido Conti, Responsabile dell’Unità Operativa di Audiologia dell’Istituto di Clinica Orl del Gemelli- può danneggiare l’organo sensoriale, causando un deficit uditivo irreversibile, che peggiora con l’aumento del livello e della durata dell’esposizione che, nel caso del rumore delle strade cittadine, può essere prolungata nel tempo».

La soluzione? Una città “a misura d’orecchio” dovrebbe avere mezzi elettrici, piste ciclabili, alberi e piante come barriere fono assorbenti, asfalto insonorizzante.