La salute, una priorità europea

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La salute, una priorità europea

di redazione
Dalla lotta al cancro all’accesso ai farmaci innovativi, dalla terapia del dolore all’emergenza ebola. Tutti gli impegni presi dai ministri della salute Ue nel meeting di Milano appena concluso

La tutela della salute per i cittadini europei nei prossimi anni deve essere una priorità reale e non soltanto una dichiarazioni di intenti. Lo hanno ribadito i 28 ministri della salute dei Pesi europei, riuniti nei giorni scorsi a Milano in occasione del Consiglio informale dei ministri della Salute dell’Ue organizzato nell’ambito delle iniziative della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea. 

Tutela della salute che significa in primo luogo accesso ai farmaci innovativi che deve essere garantito a tutti i cittadini dell’Unione, così come è necessario puntare molto sulla prevenzione dei tumori, attraverso stili di vita salutari ma anche avviando (laddove già non presente) screening per i tumori al seno, colon retto e cervice uterina. E su Ebola, anche se «il rischio che il virus possa varcare i confini dell’Africa è basso» è necessario «mantenere alta la guardia», specialmente in Italia, che è il Paese «più esposto», per i continui sbarchi di immigrati. 

Ma vediamo nel dettaglio cosa hanno deciso a Milano i ministri della Salute dei Paesi dell’Ue nell’incontro presieduto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Accesso ai farmaci innovativi

«La Commissione e tutti i Paesi concordano sull'importanza dello sviluppo dei farmaci innovativi, ma si percepisce come tale sviluppo sia costoso e lento», pertanto è «necessario ottimizzare tutti gli strumenti della legislazione attuale per accelerare l'accesso ai pazienti di farmaci innovativi (in particolare autorizzazione condizionata e autorizzazione in circostanze eccezionali)».

In merito poi all'escalation dei prezzi di questi farmaci, i ministri della Salute si sono impegnati, «in considerazione dell’austerità», di intraprendere «iniziative comuni di cooperazione tra i Paesi» per fare fronte ai «problemi di sostenibilità a causa dei prezzi troppo elevati e della eterogeneità del potere di acquisto dei vari Paesi».

Prevenzione dei tumori

Questo è «un argomento di grande importanza ed attualità per i nostri Paesi e per l'Unione tutta», ha evidenziato il ministro Lorenzin. Il cancro, infatti, «è la seconda causa più comune di morte (29% per gli uomini e 23% per le donne) ed ogni anno oltre 2,5 milioni di persone nell'Unione ricevono una diagnosi di cancro. Le previsioni sono oltretutto in aumento, anche a causa dell'aumento dell'età media della popolazione” Pertanto tutti i ministri si sono detti d’accordo ad «agire per cercare di contenere l'impatto dei tumori, riducendone l'insorgenza attraverso interventi di prevenzione primaria e secondaria». Proprio per questo si sono impegnati a intervenire “privilegiando” innanzitutto, nell’ambito degli stili di vita,  «un approccio trasversale, nel rispetto del principio della salute in tutte le politiche».

Inoltre, come è accaduto nel precedente semestre di presidenza italiana, i ministri hanno confermato l’impegno alla realizzazione di screening per  i tumori della mammella, della cervice e del colon retto.

Stili di vita

I ministri europei hanno evidenziato che contemporaneamente alle campagne di screening contro i tumori «è necessario continuare ad intraprendere azioni atte a modificare i fattori di rischio noti attraverso stili di vita corretti (con piani nazionali e locali, e possibilmente un approccio comune in ambito UE)». E soprattutto, per non creare diseguaglianze, «che sia data giusta attenzione e garantito l'accesso alle misure di prevenzione ai gruppi socio-economici svantaggiati». In particolare  hanno ribadito la necessità di incrementare ulteriormente le seguenti quattro misure: 

  • la lotta al fumo: misure ambientali sfavorenti il fumo (come tassazione, divieto di pubblicità e di vendita ai minori, avvertenze sui pacchetti), tutela dei non fumatori (tipo zone senza fumo), campagne di comunicazione;
  • l'adozione di una dieta sana (frutta e verdura fresca, cibi con contenuto limitato di zuccheri e grassi, limitato uso degli alcolici). Sottolineo il beneficio di una dieta che si ispiri a quella cosiddetta “mediterranea";
  • una buona attività fisica;
  • la riduzione del peso.

Cure palliative e terapia del dolore

L'Italia è l'unico Paese ad avere approvato a livello legislativo, con la legge 38/2010, una norma quadro sulle cure palliative e la terapia del dolore.

Le delegazioni hanno tutte concordato sulla necessità di un rafforzamento delle campagne di informazione volte ad aumentare la consapevolezza dei cittadini sul problema.  Per tutti i Paesi europei

«È innegabile la necessità di sviluppare reti assistenziali domiciliari al fine di assicurare ai pazienti la possibilità di permanere a domicilio fino al termine della loro vita». Come «è innegabile l'importanza del ruolo del no profit, del volontariato e delle Fondazioni, da sempre impegnate nel supportare e spronare le istituzioni in temi etici quali le cure palliative e la terapia del dolore».

Ebola

Il rischio dell'estensione dell'epidemia in Europa è basso ma, come ha sottolineato il ministro Lorenzin, tracciando le conclusioni del dibattito, «dobbiamo comunque aumentare il nostro grado di preparazione, per rafforzare la capacità di identificazione, trasporto, diagnosi e cura di pazienti o sospetti. Ciò si rende necessario soprattutto nell'ipotesi dell'arrivo di qualche caso di importazione, con possibili casi secondari, o di rimpatrio di cittadini ammalatisi in Africa». Inoltre i ministri hanno deciso di «predisporre e diffondere adeguate ed aggiornate informazioni al pubblico e agli operatori». Oltre ai 140 milioni di euro stanziati dall’Ue per far fronte a questa epidemia, la Lorenzin ha annunciato che l’Italia ha deciso di stanziare ulteriori 4 milioni.