California: si sfugge all’obbligo vaccinale con l'esonero per ragioni mediche

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California: si sfugge all’obbligo vaccinale con l'esonero per ragioni mediche

di redazione
Prima potevano giocarsi la carta dell’obiezione di coscienza. Dopo l'introduzione dell'obbligo, chi non vuole vaccinare i propri figli ha un’unica soluzione per garantire loro un posto a scuola: presentare un certificato medico di esenzione per ragioni di salute

È il problema che affligge gli antivaccinisti californiani (ma forse non solo), sempre più impegnati a trovare il modo di conciliare due esigenze irrinunciabili: risparmiare ai figli le punture per l’immunizzazione garantendogli però un posto a scuola come tutti gli altri. Da quando in California è stata approvata la legge 277, infatti, tutte le scuole pubbliche o private accettano solamente i bambini che hanno completato il ciclo di vaccinazioni previsto a seconda dell’età.  

Fino a poco tempo fa chi era contrario a vaccinare i propri figli poteva giocarsi la carta delle credenze filosofiche o religiose per saltare l’appuntamento con l’ago. Ma dall’anno scolastico 2016-2017 “l’obiezione di coscienza” (la cosiddetta "personal belief exemption", Pbe) non è più ammessa.

Cosa resta da fare? Oggi in California l’unico modo per iscrivere un bambino non vaccinato a scuola è presentare un certificato di esenzione medica (medical exemption, Me), ovvero un documento firmato da un dottore che indichi nero su bianco le ragioni di salute per cui il bambino non è stato vaccinato. È una possibilità offerta dalla stessa legge 277. Secondo i critici, però, i camici bianchi hanno a disposizione un ventaglio troppo ampio di controindicazioni alla vaccinazione, compresa la storia familiare.  

Quel che è successo era facilmente prevedibile: dopo l’entrata in vigore della legge sui vaccini, le esenzioni mediche sono aumentate soprattutto nelle regioni in cui precedentemente si registrava un ampio ricorso all’obiezione per motivi religiosi o filosofici. I genitori antivaccinisti hanno quindi trovato medici disponibili a sostenere in qualche modo la loro causa. 

Il fenomeno non è sfuggito a Paul L. Delamater e ai suoi colleggi della University of North Carolina at Chapel Hill che hanno esaminato i dati sulle esenzioni mediche in tutto lo Stato nel primo anno di applicazione della legge 277, confrontandoli con quelli degli anni precedenti. I risultati sono stati pubblicati su Jama.

Per vent’anni, nel periodo precedente alla legge 277, la percentuale di bambini della scuola materna con il certificato medico anti-vaccino è rimasta stabile, mentre sono aumentate le esenzioni per credenze personali. 

Nel primo anno dopo l’approvazione del provvedimento la percentuale delle esenzioni mediche è cresciuta dallo 0,17 allo 0,51 per cento, mentre le esenzioni ideologiche sono scese dal 2,37 per cento allo 0,56 per cento (perché restano valide quelle precedenti al 2016). 

Secondo gli autori non è un caso che il maggior numero di certificati medici a sostegno della pericolosità del vaccino si trovino proprio nelle contee con la più alta percentuale di genitori che erano ricorsi alla esenzione per le credenze personali. 

«L’aumento del numero delle esenzioni rilasciate nel 2016 - mettono in guardia gli autori -  indebolisce l’effetto della legge 277 e può limitarne i benefici se prosegue a lungo termine. Inoltre, visto che l’aumento maggiore avviene nelle regioni con il più elevato numero di obiezioni religiose o filosofiche del passato, alcune parti della California potrebbero rimanere esposte a epidemie di malattie prevenibili con il vaccino nel prossimo futuro. E, nonostante questo studio si limiti a un solo anno successivo all’entrata in vigore delle legge 2017, i risultati meritano attenzione da parte dei medici e degli esperti di salute pubblica».