La pandemia parallela: nel 2020 esplosi i casi di ansia e depressione

L’indagine

La pandemia parallela: nel 2020 esplosi i casi di ansia e depressione

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Immagine: Attribution is to be given to Rehab Center Parus. When using on the Web, a link to http://rebcenter-moscow.ru is appreciated., CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
di redazione
Pubblicata la prima stima globale dell’impatto di Covid-19 sulla salute mentale. Nel 2020 c’è stato un aumento del 28% dei casi di depressione e del 26% di ansia. Donne e giovani i più colpiti. Nei Paesi con i tassi di infezione più alti si sono osservati gli aumenti maggiori

La pandemia parallela, l’emergenza nell’emergenza, i danni collaterali di Covid-19. Il fenomeno è stato ampiamente descritto in tanti modi: nel 2020 c’è stato un aumento considerevole dei casi di depressione e ansia. Lo hanno già messo in evidenza le tante indagini dei singoli Paesi, ma ora c’è la prima stima globale dell’impatto di Covid-19 sulla salute mentale. È statat pubblicata su Lancet fotografa innumeri assoluti e in percentuali il malessere psichico provocato dal coronavirus. 

Nel 2020 ci sono stati 53 milioni di casi in più di disturbo depressivo maggiore e 76 milioni di casi in più di ansia, che corrispondono a un aumento rispettivamente del 28 e del 26 per cento rispetto alle stime basate sugli anni precedenti. 

Le donne e i giovani sono state le categorie più colpite. I Paesi con i tassi più elevati di infezione e le misure restrittive più rigorose hanno registrato gli incrementi maggiori. Aumentano i casi di Covid-19, aumentano i disturbi mentali. 

I ricercatori hanno raccolto i risultati di tutte le indagini sulla salute mentale condotte in 204 Paesi del mondo tra il 1°gennaio 2020 e il 29 gennaio 2021. In tutti i casi era possibile risalire ai dati pre-pandemia. Analizzando il materiale a disposizione, gli scienziati hanno calcolato l’impatto di Covid-19 sulla prevalenza della depressione e dell’ansia nella popolazione divisa per età, sesso e Paese. 

Se non ci fosse stata la pandemia nel 2020 ci si sarebbero aspettati 193 milioni di casi di disturbo depressivo maggiore nel mondo. Ce ne sono stati 246 milioni, 53 milioni in più (un aumento del 28%). Tra i casi in eccesso 35 milioni erano donne. 

I casi di ansia in assenza di Covid-19 sarebbero dovuti essere 298 milioni. Sono stati 374milioni, 76 milioni in più pari a un aumento del 26%, di cui 52 milioni donne. 

I giovani sono stati più colpiti dal disturbo depressivo maggiore e dai disturbi d'ansia nel 2020 rispetto alle categorie di età superiore, con il picco di casi tra i ragazzi di 20- 24 anni. 

«Purtroppo, per numerose ragioni, le donne sono state più esposte al rischio di subire le conseguenze sociali ed economiche della pandemia. Perché le responsabilità aggiuntive di cura e domestiche tendono a ricadere sulle donne e perché le donne hanno maggiori probabilità di essere vittime di violenza domestica, che è aumentata nelle varie fasi della pandemia. La chiusura delle scuole e le restrizioni più ampie che limitano la capacità dei giovani di apprendere e interagire con i loro coetanei, combinate con l'aumento del rischio di disoccupazione, hanno fatto sì che anche i giovani siano stati tra i più pesantemente colpiti dal disturbo depressivo maggiore e dai disturbi d'ansia durante la pandemia. È fondamentale che i responsabili delle politiche sociali e sanitarie tengano conto di fattori come questi come parte delle misure per rafforzare i servizi di salute mentale», ha commentato Alize Ferrari, del Queensland Centre for Mental Health, dell’University of Queensland, in Australia, tra gli autori dello studio.