Con il cellulare condividiamo il nostro "microbioma"

La ricerca

Con il cellulare condividiamo il nostro "microbioma"

di Sabrina Valletta
La scoperta dei ricercatori della University of Oregon potrebbe avere interessanti implicazioni pratiche

Ce li portiamo dietro in ufficio e in giro per la città. In casa, poi, sono sempre accanto a noi, in cucina, in bagno e perfino nel letto. Non bisogna stupirsi allora se il nostro cellulare è uno specchio fedele dei microbi che portiamo sul corpo e che costituiscono il nostro “microbioma”. La scoperta, fatta da James Meadow della University of Oregon, potrebbe avere delle interessanti implicazioni pratiche.  

Meadow, nello studio pubblicato sulla rivista PeerJ, ha esaminato insieme ai suoi ricercatori i batteri presenti sul touchscreen di un campione di individui e poi i batteri presenti sulla loro mano dominante. Ebbene, è emersa una concordanza media dell’82 per cento tra il “microbioma” del cellulare e quello del suo possessore. Le donne, inoltre, sono risultate quelle più microbicamente simili ai propri smartphone e i batteri più comunemente riscontrati tra telefonino e dita erano di tre generi: Streptococcus, Staphylococcus e Corynebacterium.  

Questo a cosa può portare? Secondo Meadow, i cellulari possono diventare sensori per effettuare esami non invasivi di un soggetto e per monitorare eventuali minacce di infezione. Magari un giorno proprio questi dispositivi potranno essere usati anche per capire se le persone sono state esposte ad alcuni batteri, in particolare pensiamo a medici e infermieri.