Il fumo fa male (anche) alla schiena

RICERCA

Il fumo fa male (anche) alla schiena

di redazione
Uno studio del Policlinico Gemelli su modelli animali mostra che può provocare danni a carico dei dischi intervertebrali. Le sostanze nocive messe in circolo fumando danneggiano il Dna delle cellule dei dischi soprattutto nei giovani

Il fumo di sigaretta “rovina la schiena”, provocando danni gravi ai dischi intervertebrali. A scoprirlo è uno studio coordinato da Enrico Pola e Luigi Nasto, ricercatori dell’Istituto di Clinica ortopedica dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, diretto da Giuliano Cerulli. La ricerca si è svolta in collaborazione la University of Pittsburgh statunitense e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Spine Journal.

Lo studio è stato eseguito su topolini esposti al fumo di sigaretta ed è emerso anche che, quando gli animali vi sono esposti prima di raggiungere la maturità scheletrica (un’età equivalente all’età adolescenziale) i segni di degenerazione discale risultano dieci volte superiori rispetto a quelli visti su animali adulti. Ciò suggerisce che l’esposizione a fumo di sigaretta in età adolescenziale potrebbe avere effetti ben più gravi sulla salute della colonna vertebrale rispetto all’età adulta.

Il fatto è che, oltretutto, la degenerazione dei dischi intervertebrali è responsabile di molte patologie croniche della colonna vertebrale, come stenosi, radicolopatie, lombalgie e cervicalgie croniche. La causa principale di degenerazione discale è il fisiologico  processo di invecchiamento, ma molteplici fattori concorrono ad accelere questo processo. E negli ultimi anni il fumo di sigaretta ha assunto un ruolo sempre più importante come fattore prognostico per interventi chirurgici alla colonna vertebrale e, da ultimo, come fattore di rischio per la degenerazione discale.

Il principale meccanismo di degenerazione discale indotto dal fumo di sigaretta, ha evidenziato lo studio, è l’azione nociva dei composti del fumo sul Dna delle cellule. Le oltre 6 mila sostanze chimiche contenute all’interno del fumo di sigaretta agiscono sul Dna, danneggiandone la struttura e creando danni a volte irreparabili per le cellule

Dallo studio è emerso che tutti i topi esposti a fumo di sigaretta hanno sviluppato segni gravi di degenerazione discale con perdita in altezza dei dischi intertevertebrali. Le cellule discali si sono dimostrate particolarmente sensibili al danno indotto dal fumo e hanno mostrato segni precoci di invecchiamento e morte (apoptosi). Diversamente da quanto atteso, i topi più suscettibili al danno al Dna presentavano danni vertebrali solo leggermente superiori rispetto ai topi sani di controllo. Questo dimostra, spiegano i ricercatori, che probabilmente il danno indotto dal fumo a livello dei dischi intervertebrali è solo in parte riconducibile all’azione nociva del fumo sul Dna. Altri meccanismi sono sicuramente in gioco nell’indurre la degenerazione discale nei soggetti fumatori.