Gli infettivologi: «Improbabile» un'epidemia di Ebola in Italia

EPIDEMIE

Gli infettivologi: «Improbabile» un'epidemia di Ebola in Italia

di redazione
Per la Simit non ha alcun fondamento l’ipotesi che l’infezione possa giungere via mare con persone che, partite dalle zone interessate dall’epidemia, abbiano attraversato il nord Africa via terra per poi imbarcarsi verso l’Europa

La diffusione dell’epidemia da virus Ebola sul nostro territorio nazionale «è da considerarsi improbabile». A dirlo è la Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). A sostegno di questa affermazione la Simit ricorda che i focolai di infezione si generano attraverso la trasmissione del virus da parte di un animale ospite in aree vicine alla foresta, lontane da aree metropolitane e dagli aeroporti internazionali. Inoltre, nella maggioranza dei casi la malattia si manifesta con gravi sintomi che obbligano il malato al letto e ne impediscono gli spostamenti. Tenuto conto anche della relativa brevità dell’incubazione (circa sette giorni), l’ipotesi che l’infezione possa giungere via mare con persone che abbiano attraversato il nord Africa via terra per poi imbarcarsi verso l’Europa «è destituita di fondamento». Infine, l’unica via attraverso la quale una persona portatrice dell’infezione potrebbe teoricamente raggiungere l’Europa è un volo diretto da uno dei Paesi colpiti; si tratta, però di una possibilità proprio per la lontananza tra il punto di insorgenza dei focolai epidemici, le vie di comunicazione internazionali, terrestri e aeree e gli aeroporti intercontinentali, la cui sorveglianza è stata intensificata nei Paesi colpiti dall’epidemia.

«L’infezione da virus Ebola è solo una delle numerose infezioni emergenti segnalate negli ultimi anni» spiega Massimo Galli, infettivologo Simit, del Dipartimento di Scienze biomediche e cliniche "L. Sacco" di Milano. «Di alcune di esse, come la Sars e la Mers, sono stati osservati in Italia solo casi importati – aggiunge - senza che si generassero nuove infezioni nel Paese. Altre invece sono presenti in Italia, come la febbre da virus West Nile, mentre un’epidemia di febbre da virus Chikungunya è stata registrata in Romagna nel 2007».

Uno dei punti di forza su cui si fonda in Italia il controllo delle infezioni emergenti, sottolinea la Simit, è la rete dei reparti di Malattie infettive, diffusa su gran parte del territorio nazionale.