Il lato oscuro del sole

Abbronzatura sicura

Il lato oscuro del sole

di Sabrina Valletta
Arriva la primavera e con essa la tentazione di non perdere un solo raggio di sole. Ma attenzioni ai pericoli dell'eccessiva esposizione. Per sapere sempre quando è ora di mettersi all'ombra ora arriva un app realizzata dalla Fondazione Melanoma

Con l’arrivo della bella stagione torna la voglia di scoprirsi e di stare al sole. Ma attenzione, non dimentichiamo di proteggere la nostra pelle. Per farlo, quest’anno abbiamo un’arma in più. Oltre alle creme protettive, in spiaggia o in montagna, non potremo fare a meno dell’applicazione che permette di conoscere l’intensità dei raggi del sole e dunque di “salvarsi la pelle”. Realizzata dalla Fondazione Melanoma, l’App ci rivela quanto tempo è consentito esporsi alle radiazioni Uv senza danni.

L’applicazione consiglia anche quale tipo di protezione utilizzare: cappellino, occhiali, maglietta o crema solare. Si chiama “Salvati la pelle” e, da oggi, è scaricabile gratuitamente dall’Apple Store su Iphone e Ipad, mentre nei prossimi mesi arriverà anche la versione per sistemi operativi Android. 

Ma come funziona? «Un contagiri colorato mostra l’intensità dei raggi ultravioletti e il tempo di esposizione consentito, calcolato come dato medio in base ai diversi fototipi», spiega Giovanni Cucchiara, amministratore delegato di Clinical Research Technology, l’azienda che ha realizzato l’applicazione. «Ad esempio, se viene rilevata un’intensità dei raggi Uv molto elevata, l’App avverte di non esporsi in nessun modo. In futuro è prevista una versione ancora più personalizzata, perché sarà possibile conoscere il tempo di esposizione in base allo specifico fototipo della persona, determinato con una foto della pelle».

Questa App è stata pensata perché proprio «l’esposizione eccessiva ai raggi Uv raddoppia il rischio di sviluppare il melanoma, che aumenta ulteriormente nelle persone con pelle chiara», ricorda Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma, che spiega come «l’App è molto facile da usare, anche da parte di bambini e anziani». La prevenzione è l’arma più importante per sconfiggere questo tipo di tumore della pelle particolarmente aggressivo, che ogni anno, ricorda Ascierto, «fa registrare 10.500 nuove diagnosi nel nostro Paese. Il 20 per cento dei casi è riscontrato in pazienti di età compresa tra 15 e 39 anni. Con l’arrivo della primavera, le occasioni per stare all’aria aperta aumentano, ma il sole va sempre evitato nelle ore centrali della giornata, fra le 12 e le 16. Quando i raggi sono troppo intensi, la App consiglia di non esporsi in alcun modo. Strumenti come smartphone e tablet possono diventare il veicolo per trasmettere alle persone le regole fondamentali per prendere il sole senza rischi». 

L’applicazione, grazie al dispositivo di localizzazione Gps presente nel cellulare o nel tablet, è in grado di individuare la posizione dell’utente e di confrontare queste coordinate con i dati provenienti dai satelliti dell’Agenzia spaziale europea (Esa). In questo modo, rileva l’intensità dei raggi Uv nel luogo esatto in cui si trova l’utente e fornisce informazioni sullo spessore dello strato dell’ozono. Contiene, inoltre, schede di approfondimento sui diversi fototipi in base alla classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e sui possibili danni e benefici dei raggi ultravioletti. 

«Il sole può essere un grande amico della nostra pelle, ma possiede anche un lato “oscuro”, purtroppo sottovalutato, in grado di provocare danni molto gravi», aggiunge Nicola Mozzillo, direttore del Dipartimento Melanoma, Tessuti molli, Muscolo-Scheletrico e Testa-Collo dell’Istituto Pascale di Napoli. «Da quando è nata, nel 2010, la Fondazione Melanoma ha promosso campagne di informazione per aumentare il livello di consapevolezza fra i cittadini, che si sono sottoposti in gran numero agli esami di screening. Per individuare un neo sospetto è necessario seguire la regola ‘A B C D E’: asimmetria nella forma; bordi frastagliati; cambiamento del colore; dimensioni superiori a 5 millimetri di diametro; evoluzione anomala con modificazioni evidenti nell’arco di settimane o mesi con fenomeni, ad esempio, di sanguinamento. Se individuato in fase iniziale, il melanoma è guaribile in più del 90 per cento dei casi con la semplice asportazione chirurgica di un neo. Di fronte a una lesione della pelle sospetta, ci si deve rivolgere subito a strutture competenti».