Stamina. Per gli Ordini dei medici, vicenda «oscura e oscurantista»

STAMINA

Stamina. Per gli Ordini dei medici, vicenda «oscura e oscurantista»

di redazione
I vertici della Federazione degli ordini si sono riuniti a Brescia, dichiarandosi «con i medici, vicino ai malati, per il diritto a cure appropriate e sicure»

In una «circostanza che non esitiamo a definire oscura e oscurantista per la sanità, ribadiamo la nostra vicinanza ai malati, alle loro famiglie, alle loro sofferenze»: comincia così la nota diramata congiuntamente dal Comitato centrale della Federazione degli ordini dei medici e dal Consiglio direttivo dell'Ordine provinciale dei medici di Brescia al termine della riunione nel giorno stesso, sottilineano, «in cui Marino Andolina ha praticato, agli Spedali Civili, un'infusione secondo il cosiddetto "metodo Stamina"».

I medici «dicono "no" – scrivono i vertici della Federazione - e si rifiutano di attuare procedure la cui fondatezza scientifica, sicurezza e appropriatezza terapeutica non sono note; né sono, a tutt’oggi, validati i presupposti per l’avvio di una sperimentazione. E lo fanno innanzitutto per ribadire il diritto a cure che rispettino le speranze dei malati e la dignità delle loro sofferenze».

In un contesto nel quale, secondo a Fnom, «giganteggiano l’inazione della Regione Lombardia e gli incredibili paradossi di una Magistratura civile che nomina, quali propri ausiliari, soggetti già inquisiti per la stessa questione dalla Magistratura penale, la scelta sofferta, ma determinata e responsabile, di tutti i medici del più grande ospedale di Brescia di non ottemperare a queste disposizioni dei Tribunali è quanto di più alto e civile si possa intendere e interpretare per Obiezione in scienza o coscienza. Come medici – conclude la nota - ci siamo assunti le nostre responsabilità: siamo uniti e determinati in questa scelta. Chi deve si attivi per la sua parte, con la stessa determinazione e responsabilità».