L’impresa di Paolo: da Roma a Canterbury per tenere le luci accese sulla fibrosi cistica

La sfida

L’impresa di Paolo: da Roma a Canterbury per tenere le luci accese sulla fibrosi cistica

di redazione

Da Roma a Canterbury a piedi, con uno zaino colmo di speranza per donare un respiro libero a Maria, 9 anni, malata di fibrosi cistica. 

È l’impresa di Paolo Previato, cinquantanovenne ingegnere informatico rodigino, appassionato sportivo e camminatore. Paolo è partito per un viaggio lungo l’antico percorso della via Francigena con uno speciale obiettivo: mantenere alta l’attenzione nei confronti della malattia genetica grave più diffusa, spesso invisibile dall’esterno e di cui è difficile comprendere la gravità, ma che consuma molti organi, tra cui polmoni e pancreas, e che solo in Italia interessa due milioni e mezzo di portatori sani, una persona ogni 25.

Lungo il percorso, avviato lo scorso 22 maggio, alle numerose persone che incontra sul suo cammino, Paolo racconta il suo legame con Maria, ricordando l’importanza del sostegno alla ricerca scientifica promossa dalla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica di cui è testimonial da quando, lo scorso anno, ha percorso il Cammino di Santiago in memoria di Francesca Menin, giovane polesana scomparsa a causa di questa malattia.

Ad accoglierlo all’arrivo di tappa i volontari FFC.

Il progetto “Uno zaino colmo di speranza” è patrocinato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene e ha in programma tre eventi: il 5 giugno a Lucca, il 21 e 22 giugno a Vercelli e Santhià. 

Intanto cresce di giorno in giorno l’interesse per l’iniziativa anche sui social, dove Paolo condivide i momenti più significativi e i pensieri ispirati dal viaggio sul suo profilo Instagram “paoloprev” con l’hashtag #ffcinspalla. 

Su Radio Francigena è trasmesso in strisce giornaliere, disponibili anche in podcast, il suo diario di viaggio (in diretta alle ore 20 e in replica alle 21.30 e al mattino alle 7, alle 8 e alle 12). Anche il sito viefrancigene.org/it/ segue il cammino di Paolo, raccontandolo con articoli e foto. 

L’intero ricavato dell’iniziativa “Uno zaino colmo di speranza” contribuirà al sostegno di un progetto di ricerca che si pone l’obiettivo di individuare nuovi composti per correggere la mutazione più frequente nei pazienti con fibrosi cistica, la F508del. 

Oltre agli eventi, è possibile contribuire anche attraverso la campagna di donazione Facebook “Uno zaino colmo di speranza” promossa dalla Delegazione FFC della Valpolicella.