Perché quest’anno l’influenza sembra più aggressiva?

Il picco

Perché quest’anno l’influenza sembra più aggressiva?

di redazione

«Quest’anno i virus influenzali che circolano presentano un certo grado di diversità rispetto a quelli che sono circolati nel passato. Infatti, quest’anno nella maggior parte delle forme gravi e complicate di influenza stagionale è stata isolata la nuova variante, il virus influenzale A/H3N2 seguita dal virus A/H1N1 presente già durante la pandemia del 2009 e dalla nuova variante di virus influenzale B. Questi virus, sono tutti contenuti nel vaccino di questa stagione». 

A sostenerlo è l’Associazione Microbiologi Clinici Italiani che, ogni anno, in laboratori sentinella dislocati su tutto il territorio nazionale, indicizzano e tipizzano i virus per condurre l’attività di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza, coordinata dal laboratorio di Virologia dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

In ogni stagione invernale, si contano circa dai sei agli otto milioni di persone colpite dall’influenza, quest’anno le stime pubblicate nei primi dieci giorni di gennaio dall’ Istituto Superiore di Sanità (ISS) parlano già di sei-sette milioni di italiani costretti a letto dal virus, nonostante il picco influenzale sia previsto tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Sempre in questo periodo sono stati registrati 63 casi gravi di influenza confermata, otto dei quali deceduti. I virus influenzali sono causa di malattie infettive respiratorie acute associate a elevata morbilità e mortalità, soprattutto in persone anziane e con patologie croniche come il diabete, in pazienti immunodepressi e con problematiche cardiovascolari. 

«Il vaccino antinfluenzale gioca un ruolo fondamentale anche nella riduzione dell’incidenza dell’influenza e di malattie simil-influenzali durante la gravidanza e protegge i nuovi nati per circa 6 mesi dopo la nascita dal rischio di contrarre l’influenza», afferma Tiziana Lazzarotto della Microbiologia del Policlinico S. Orsola di Bologna e membro del Direttivo AMCLI

Fin dal 2004, il comitato per la sorveglianza delle pratiche d’immunizzazione dei Centers for Disease Control and Prevention supportato anche dall’American College of Obstetricians and Gynecologist, raccomanda che tutte le donne in gravidanza, o che potrebbero esserlo, dovrebbero ricevere il vaccino antinfluenzale inattivato non appena disponibile e comunque prima della diffusione dell’influenza nella comunità, a prescindere dall’epoca gestazionale. I dati della letteratura evidenziano come durante tutte le epidemie e pandemie del passato, le donne che contraggono l’influenza in gravidanza sono più predisposte a sviluppare complicanze severe,rispetto alla popolazione generale.