Alcol: 8,6 milioni di consumatori a rischio

La relazione al Parlamento

Alcol: 8,6 milioni di consumatori a rischio

di redazione
Nel 2017 in Italia il 23,6% degli uomini e l’8,8% delle donne ha ignorato i consigli degli esperti superando le dosi di alcol considerate sicure e mettendo a rischio la propria salute. Tra questi 700mila adolescenti il cui organismo non è ancora capace di metabolizzare l’alcol

Nel linguaggio formale dei documenti ufficiali viene definito “consumo non conforme alle raccomandazioni di sanità pubblica”. Ci si riferisce all’abitudine di bere alcolici in quantità superiore alla cosiddetta soglia “moderata” (un bicchiere di vino al giorno, per intenderci), un’abitudine che può avere serie ripercussioni sulla salute. Secondo i dati dell’ultima Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati nel 2018 in materia di alcol e problemi correlati trasmessa dal ministro della Salute Giulia Grillo alle Camere il 29 aprile 2019, in Italia ci sono 8 milioni e 600mila persone che alzano troppo il gomito e 68mila persone alcoldipendenti prese in carico dai servizi alcologici.

Particolarmente a rischio sono i 700mila minorenni che, ignari delle conseguenze delle loro azioni, approfittano delle uscite nei week-end, delle feste e degli aperitivi per mandare giù con estrema disinvoltura quantità di alcolici e superalcolici che il loro giovane organismo non è ancora capace di metabolizzare. Gli esperti di salute pubblica sostengono infatti che gli adolescenti non dovrebbero consumare alcol affatto, neanche in quantità moderata. 

Per ragioni diverse, sono ugualmente esposti ai pericoli dell’alcol anche gli over 65. Secondo l’ultimo rapporto del Ministero della Salute nel Belpaese ci sono 2.700.000 “giovani-anziani” a rischio di sviluppare patologie alcol-correlate che potrebbero infierire su un fisico già messo alla prova da altri disturbi legati all’età. 

L’identikit del consumatore a rischio

A consumare i bicchieri di troppo sono soprattutto gli uomini. 

Nel 2017 la prevalenza dei consumatori a rischio, elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità, è stata del 23,6 per cento per gli uomini e dell’8,8 per cento per le donne di età superiore a 11 anni, per un totale di oltre 8.600.000 persone, 6.100.000 maschi e 2.500.000 femmine. 

L’unica fascia di età in cui le differenze tra maschi e femmine sono annullate, o meglio non sono statisticamente rilevanti, è quella degli adolescenti: le ragazze consumano le stesse quantità di alcol dei ragazzi. 

La dipendenza 

Nel 2017 circa 68mila persone sono state prese in carico dai servizi alcologici. Nel 27,1 per cento si è trattato di individui che per la prima volta avevano intrapreso il percorso di assistenza, mentre per il resto di soggetti già presenti negli anni precedenti o rientrati nel corso dell’anno dopo aver sospeso un trattamento. I maschi sono in netta maggioranza, soprattutto nelle regioni del centro-sud-

Il 75,1 per cento delle persone con problemi di alcol-dipendenza seguiti dai servizi specialistici ha un’età compresa tra i 30 e i 59 anni, mentre i giovani al di sotto dei 30 anni rappresentano il 7,5 per cento dei soggetti trattati.  Ma numerosa è anche la quota degli individui di 60 anni e oltre.

Cosa finisce nel bicchiere?

Il vino è la bevanda alcolica maggiormente consumata (48,1%), seguito dalla birra (27,1%), dai superalcolici (10,3%) e dagli aperitivi, amari e digestivi (5,5%). Ma le preferenze degli italiani variano da regione a regione: il vino è in genere più apprezzato al nord mentre la birra e i superalcolici al sud.

L’impatto sulla salute

L’eccessivo consumo di alcol può avere ripercussioni gravi sulla salute. E i dati presentati nella relazione annuale lo dimostrano chiaramente. 

Nel corso del 2017 si sono verificati complessivamente 39.182 accessi in Pronto Soccorso (70% maschi, 30% femmine) per una patologia direttamente o indirettamente legata all’alcol. 

Nel 2015, anno a cui risalgono i dati più recenti sui decessi, sono morte 1.240 persone per di età superiore a 15 anni per malattie totalmente attribuibili all’alcol (81,9% uomini e 18,1% donne). Le due principali patologie killer sono le epatopatie alcoliche e le sindromi psicotiche indotte da alcol.

Gli incidenti stradali

Nel 2017 ci sono stati 4.575 incidenti stradali in cui almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti era in stato di ebbrezza. Dai dati rilasciati da Carabinieri e Polizia stradale emerge che il  7,8 per cento degli incidenti è correlato al consumo di alcol, percentuale in aumento rispetto al 2015 (7,6%).