Alcol: sono 8 milioni i bevitori a rischio

Alcohol Prevention Day

Alcol: sono 8 milioni i bevitori a rischio

di Sabrina Valletta

Diffondere informazioni corrette sui rischi e sui danni causati dall’alcol per evitare che una cattiva abitudine possa trasformarsi in malattia. A puntare i riflettori sul delicato rapporto tra i giovani e l’alcol e sulle dipendenze è l’Alcohol Prevention Day, la giornata cardine del mese della prevenzione alcologica, in programma domani.

Il consumo di alcol costituisce il terzo fattore di rischio nel mondo per carico di malattia e mortalità prematura. Nell’Unione europea è più del doppio della media mondiale ed è la seconda causa di malattia e morte prematura. In tutto il mondo, il consumo dannoso si traduce in 2,5 milioni di morti ogni anno, di cui una quota significativa si verifica nei giovani. In Italia si parla di alcol-dipendenza per circa 1 milione di persone, mentre sono più di 8 milioni i bevitori a rischio. Le conseguenze negative sono ingenti e riscontrabili a livello sociale ed economico, poiché l’abuso danneggia il benessere e la salute non solo del bevitore, ma anche di chi gli vive attorno. Secondo Emanuele Scafato, presidente della Società italiana di alcologia (Sia), «iniziative come l’Alcohol Prevention Day sono un’occasione per diffondere messaggi utili a contrastare l’impatto dell’alcol sulla società e sul sistema sanitario. E’ il momento di confronto per l’indispensabile attivazione delle istituzioni sul problema del consumo dannoso e dell’alcol-dipendenza, per valutare i possibili interventi pubblici, nazionali e regionali».

Dal bisogno di informare e sensibilizzare è nata, inoltre, su forte impulso di 5 società scientifiche nazionali “Un finale migliore”, la prima campagna di sensibilizzazione sull’alcol-dipendenza, promossa da Sia, Società italiana di psichiatria-Sip, Società italiana di psichiatria delle dipendenze-Sipdip, Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze-Federserd e Società italiana delle tossicodipendenze-SItd. Scopo principale è quello rimuovere lo stigma sociale e sanitario che non consente un’adeguata intercettazione dell’alcol-dipendente, che non agevola la consapevolezza sociale di una patologia conseguente a vissuti, contesti e stili di vita su questa piaga sociale tanto diffusa quanto stigmatizzata, sollecitando accoglienza e inclusione per un disagio reale che dev’essere curato, perché curarsi è possibile. L’iniziativa, patrocinata dal ministero della Salute e dall’Iss ha deciso di puntare sulla rete per diffondere messaggi corretti e dar voce a chi vive ogni giorno il dramma dell’alcol-dipendenza: attraverso il sito Internet www.unfinalemigliore.it è possibile essere informati e leggere le esperienze di alcuni utenti che hanno deciso di condividere la propria storia, ricevendo la consulenza di un esperto.