Nella Stabilità 70 milioni per il diritto allo studio delle persone disabili

Disabilità

Nella Stabilità 70 milioni per il diritto allo studio delle persone disabili

di redazione

La Camera ha approvato, nel corso dell’esame sulla legge di stabilità, un emendamento che chiarisce le competenze in tema di servizi di supporto scolastico per le persone con disabilità e prevede a questo scopo uno stanziamento di 50 milioni.

Se l’emendamento verrà approvato si porrà quindi fune a una situazione di incertezza che si protrae da oltre un anno, quando la legge 7 aprile 2014, n. 56 ha soppresso le competenze delle Province e ha assegnato alle Regioni il compito di redistribuirle alle Città metropolitane ed ad altri enti.

Le Province, infatti, in forza di un decreto legislativo del 1998 (il 112/1998 all’art. 139, comma 1 c) erano responsabili di garantire assistenti educativi e della comunicazione nelle scuole. Inoltre le stesse Province dovevano assicurare (gratuitamente) il trasporto scolastico alle persone con disabilità nelle scuole superiori.

Con l’abolizione delle Province, è rimasto incerto a chi competesse questo ruolo. 

«Teoricamente alle Regioni o alla Città metropolitane», spiega la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish) in una nota. «Ma mancano anche i trasferimenti dei fondi necessari per garantire questi servizi. Una prima compensazione provvisoria è avvenuta nell’estate scorsa con una prima destinazione di 30 milioni di euro (decreto legge sugli enti territoriali). Ma quella destinazione è largamente insufficiente».

Ora, l’emendamento, presentato dallo stesso Governo, ci mette una toppa, e chiarisce che le competenze sono delle Regioni, a meno che queste non abbiano già deliberato l’attribuzione a Province, Città metropolitane o Comuni singoli o associati. La stessa disposizione prevede uno stanziamento di 50 milioni. A questi, grazie a un subemendamento, si aggiungono altri 20 milioni attingendo alla tassazione sulle slot machines.

«Esprimiamo soddisfazione per il raggiungimento di questo traguardo che riguarda un diritto fondamentale come quello allo studio», commenta il presidente Fish Vincenzo Falabella. «Ora però le Regioni, che non hanno più scusanti, devono metterci la loro parte. E lo stesso diritto deve essere garantito in modo omogeneo in tutta la Penisola senza discriminazioni né rallentamenti. Su questo vigileremo come abbiamo fatto finora, ricorrendo a tutti gli strumenti e i mezzi a disposizione».