Un italiano su quattro ha più di 65 anni. Saliranno a uno su tre nel 2050

L'incontro

Un italiano su quattro ha più di 65 anni. Saliranno a uno su tre nel 2050

di redazione

Le persone di età superiore ai 65 anni, sebbene rappresentino circa il 25% della popolazione italiana, assorbono circa il 60% della spesa sanitaria nazionale. Un dato che potrebbe salire nei prossimi decenni, considerando l’aumento della speranza di vita e delle malattie croniche. A questo dato del Rapporto Meridiano Sanità di TEHA, si aggiunge che in Italia la speranza di vita nel 2024 ha raggiunto 81,4 anni per gli uomini e 85,5 per le donne. Un traguardo demografico che convive con un rapido e profondo processo di invecchiamento della popolazione. Secondo i dati Istat, all'1 gennaio 2025 l’età media degli italiani è di 46,8 anni, mentre il numero di over 65 ha raggiunto 14,5 milioni (24,7% della popolazione, appunto). Tuttavia, entro il 2050, l’età media supererà i 50 anni e un terzo della popolazione ne avrà più di 65, mentre il rapporto tra popolazione in età attiva e non attiva scenderà da 3:2 a 1:1. Questa dinamica determinerà, secondo Ambrosetti, un profondo squilibrio tra generazioni, con effetti diretti su produttività, sostenibilità dei sistemi previdenziali, domanda di assistenza e servizi sanitari. Alla luce di queste sfide, il rafforzamento del Servizio sanitario nazionale (Ssn) rappresenta una priorità per garantire la sostenibilità del sistema sanitario italiano. L’investimento in prevenzione, innovazione tecnologica e ricerca scientifica «emerge come la risposta più efficace per affrontare le sfide future».

Di questo si è parlato lunedì 12 maggio nell'incontro “FUTURE – Economia, Longevità e Salute” che ha visto esponenti del mondo politico, accademico, scientifico, industriale e delle Associazioni di pazienti, confrontarsi sulle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione e dal calo demografico in Italia.

«La longevità rappresenta una trasformazione profonda e irreversibile della nostra società - osserva Daniela Bianco, partner The European House – Ambrosetti e responsabile Healthcare Practice, TEHA Group – che impone una nuova visione delle politiche sanitarie, economiche e sociali. Costruire una società longeva in buona salute è indispensabile per non avere squilibri economici insostenibili nel tempo per l’intero sistema economico e sociale del Paese. Per questo serve un cambio di paradigma che metta l’interconnessione tra salute, economia e demografia al centro dell’agenda pubblica, aumentando gli investimenti in prevenzione e innovazione».

La promozione di stili di vita sani e tutte le attività di prevenzione sono indicati come elementi essenziali per garantire un invecchiamento in buona salute, limitando l’insorgenza delle malattie e riducendo l’impatto sulla sostenibilità dei sistemi sanitari. Interventi di prevenzione come l’adozione di alimentazione equilibrata, esercizio fisico regolare, immunizzazione e screening per malattie croniche possono migliorare la qualità della vita, riducendo la pressione sul sistema sanitario e creando valore anche per il sistema economico.

«L’Italia sta attraversando una fase cruciale per ripensare il proprio modello di sviluppo e affrontare le grandi sfide legate alla longevità» sostiene Özgür Yaziyurt, Country President di Pfizer Italia. «In questo contesto, l’elaborazione del nuovo Libro bianco della politica industriale rappresenta un’opportunità strategica – prosegue - per riconoscere il valore del settore delle Life Sciences come leva per la crescita del Paese. Pfizer è parte integrante di questo ecosistema: con oltre 2.300 occupati, investimenti in costante crescita e un impegno solido nella ricerca clinica, vogliamo contribuire non solo al miglioramento della salute delle persone ma anche allo sviluppo di un’economia della conoscenza e dell’innovazione».