Malattia infiammatorie croniche intestinali: discriminazione e solitudine anche a scuola

L'indagine

Malattia infiammatorie croniche intestinali: discriminazione e solitudine anche a scuola

di redazione

I giovani con malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) affrontano ogni giorno una dura vita scolastica. A confermarlo è un'indagine promossa dall'Associazione di pazienti Amici Italia, presentata martedì 26 novembre a Milano in occasione dell’evento “Diventare adulti con malattie infiammatorie croniche intestinali: un percorso integrato con al centro il paziente” presso la Fondazione Invernizzi.

Dall'indagine risulta, per esempio, che su un campione di 362 giovani pazienti, un quarto è stato preso in giro almeno una volta o è stato vittima diretta di bullismo a causa della propria patologia. Tra i principali motivi di disagio emergono in più del 60% degli intervistati l'imbarazzo nell'usare i bagni scolastici, il cui accesso incondizionato è garantito solo per la metà degli intervistati, nonostante il 79% abbia comunicato ad almeno una persona a scuola la sua patologia.

Le malattie infiammatorie croniche intestinali, spiega Lorenzo Norsa gastroenterologo pediatria presso la Clinica pediatrica dell’Ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano, «rappresentano una disabilità invisibile che può diventare molto gravosa soprattutto durante la vita scolastica. Consentire un accesso incondizionato e sicuro ai bagni è una condizione imprescindibile per garantire una tranquillità emotiva ai nostri piccoli pazienti. Inoltre le assenze legate alla patologia non possono rappresentare un ostacolo alla buona riuscita scolastica inoltre deve essere garantita agli studenti la possibilità di recuperare il programma didattico».

L’indagine ha rivelato ostacoli che vanno oltre le difficoltà mediche, includendo isolamento sociale, bullismo e incomprensioni da parte degli insegnanti.

Molti studenti affetti da Mici faticano a conciliare le proprie esigenze sanitarie con le aspettative scolastiche. Oltre il 60% ha segnalato di non sentirsi sempre capito da parte degli insegnanti. Circa l’80% ha riportato di doversi assentare da scuola a causa della propria patologia e solo la metà ha dichiarato di avere la possibilità di recuperare il programma perso. Non sorprende, quindi, che il 15% degli studenti abbia riferito un andamento non constante a scuola, con l’8% che ritiene la propria malattia una causa diretta di bocciature.

Le sfide affrontate dagli studenti con Mici non sono solo fisiche, ma anche emotive. Molti di loro si sentono isolati dai compagni e ignorati dagli adulti, vivendo la scuola più come un luogo di stress che di apprendimento. Questa condizione ha un impatto profondo sull'autostima e sul benessere psicologico, alimentando un senso di inadeguatezza e solitudine.

Alla luce di questi dati, Amici Italia rivolge un appello urgente alle Istituzioni affinché adottino misure concrete per tutelare i diritti e il benessere degli studenti con malattie croniche.

In sintesi, l'Associazione propone una formazione specifica su Mici e cronicità per gli insegnanti e il personale scolastico; piani educativi che assicurino sostegno a chi deve affrontare frequenti assenze o limitazioni; Campagne contro il bullismo che coinvolgano studenti e famiglie per promuovere empatia e inclusione.

«Ogni studente -dice Salvo Leone, direttore generale di Amici Italia - ha diritto a un'istruzione senza discriminazioni, Chiediamo alle scuole e ai legislatori di unirsi a noi per costruire un ambiente scolastico che metta al centro il rispetto e l'inclusione. Questa indagine rappresenta un punto di partenza per rompere il silenzio su un tema che merita attenzione e azione. Perché nessun giovane – conclude Leona - dovrebbe sentirsi escluso o ostacolato a causa della sua condizione di salute in un periodo in cui il disagio sociale nei giovani è un problema grave e l'urgenza richiede massima attenzione per i più fragili».