Cortisonici per l’asma. Necessari, ma attenzione alla salute delle ossa

Effetti collaterali

Cortisonici per l’asma. Necessari, ma attenzione alla salute delle ossa

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Immagine: https://www.myupchar.com/en, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
di redazione
È stata individuata un’associazione tra gli steroidi e la fragilità ossea. Il rischio di fratture e di osteoporosi aumenta con l’aumentare del dosaggio e della durata della terapia. Gli scienziati raccomandano di ridurre le dosi al minimo e di aggiornare le linee guida sul trattamento dell’asma

Chi soffre di asma dovrebbe ridurre al minimo il dosaggio degli steroidi assunti per via inalatoria o orale. Perché questi farmaci largamente utilizzati per gestire i sintomi e le acutizzazioni del disturbo respiratorio aumentano il rischio di fragilità ossea e di fratture. E più a lungo si assumono e più elevato è il dosaggio, maggiore è il danno che possono provocare allo scheletro. 

Lo ha dimostrato un ampio studio appena pubblicato sulla rivista Thorax che si è basato sui dati di 15,4 milioni di cittadini del Regno Unito archiviati nel database Clinical Practice Research Datalink (CPRD) GOLD,  (il campione corrisponde al 7 per cento della popolazione). I ricercatori hanno selezionato tutti i casi con una diagnosi di asma che avevano anche sofferto di osteoporosi o che avevano subito fratture in seguito a fragilità ossea. Queste ultime informazioni sono state estrapolate dall’archivio nazionale dei ricoveri ospedalieri, l’Hospital Episode Statistics (HES). 

In seconda battuta, gli scienziati hanno raccolto i dati sui farmaci assunti dai pazienti asmatici, tenendo conto del dosaggio e della durata delle terapie. 

Dopo aver sgomberato il campo dell’indagine dagli altri fattori di rischio che incidono sulla salute delle ossa, come il fumo, il peso e il consumo di alcol, l’associazione tra l’uso di steroidi e la fragilità ossea è emersa in maniera lampante. Con una stretta corrispondenza tra il dosaggio accumulato e il rischio di osteoporosi e fratture. 

Chi aveva assunto pasticche di steroidi arrivando a un dosaggio di 2.500 mg o più nei 12 mesi precedenti aveva aumentato le probabilità di sviluppare fragilità ossea di quattro volte rispetto a chi non aveva assunto questi farmaci. 

Coloro che avevano raggiunto un dosaggio cumulativo di 120mg di steroidi inalatori nei 12 mesi precedenti avevano il 20 per cento di probabilità in più di andare incontro a una frattura dovuta alla riduzione della densità ossea. 

«Gli steroidi sia per via orale che inalatoria sono associati ad un aumentato del rischio di osteoporosi e di frattura da fragilità nelle persone con asma. L'uso di questi farmaci dovrebbe essere ridotto al minimo necessario per trattare i sintomi e dovrebbe essere ridotto se i sintomi e le riacutizzazioni sono ben gestiti», commentano gli autori dello studio.

Gli scienziati hanno poi osservato che solamente la metà dei pazienti asmatici che assumono steroidi vengono trattati con farmaci che proteggono le ossa come i bifosfonati, capaci di ridurre la perdita ossea, o la vitamina D. Una mancanza a loro avviso preoccupate a cui  bisognerebbe porre rimedio al più presto, dato che l’asma è una malattia in crescita che attualmente colpisce circa 334 milioni di persone nel mondo e che l’uso degli steroidi è estremamente diffuso tra chi ne soffre. 

«Le attuali linee guida sull'asma non assicurano completamente la gestione delle comorbidità ossee e non forniscono indicazioni specifiche per la protezione delle ossa. I nostri risultati suggeriscono che il rischio e la prevenzione dell'osteoporosi e delle fratture da fragilità dovrebbero essere affrontati esplicitamente nei futuri aggiornamenti delle linee guida».