I disturbi del sonno e l’insonnia: malattia cronica ed invalidante
È un problema diffuso che interessa il 10 per cento della popolazione globale. È un problema serio perché compromette la salute e la qualità di vita di chi ne soffre. È un problema economico perché ha costi rilevanti per il sistema sanitario e per la società. Eppure si stenta ancora a definirla malattia. Stiamo parlando dell’insonnia cronica, un disturbo del sonno invalidante con un notevole impatto sul benessere psicofisico e sulle performances lavorative.
La gestione dell’insonnia cronica rappresenta un'importante sfida non solo sanitaria, ma anche politica. La sua valutazione e la gestione nelle fasi iniziali dovrebbero essere una priorità al fine di individuare al meglio le strategie di prevenzione e il trattamento dei sintomi specifici e delle sue comorbidità, per incrementare la qualità di vita degli individui, aumentarne il rendimento ed abbattere costi sostenuti dalla spesa pubblica sanitaria.
È l’appello lanciato da una serie di tavoli di lavoro, di cui l’ultimo appena concluso nella sede del Consiglio Regionale della Lombardia, che fanno parte del percorso curato da FB & Associati e realizzato con il contributo non condizionato di Idorsia, partito con la conferenza nazionale di presentazione del Policy Brief sull’insonnia cronica a giugno 2023 a cui hanno fatto seguito tre appuntamenti a carattere locale in Regione Lazio, in Regione Puglia e in Regione Lombardia.
Stakeholder politico-istituzionali nazionali e regionali, si sono confrontati nei tavoli di lavoro con i massimi esperti nazionali e con le principali società scientifiche di riferimento sui temi più rilevanti per questa malattia.
«Il dialogo instauratosi con il mondo clinico ha posto in evidenza la necessità di ricerca di soluzioni normative, regolatorie e organizzative, a fronte delle nuove consapevolezze scientifiche. Proprio per questo motivo, nel mese di luglio 2023 ho depositato presso il Senato della Repubblica un disegno di legge che prevede un aggiornamento delle patologie croniche ricomprese all’interno dei livelli essenziali di assistenza, prevedendo l’inserimento anche dell’insonnia cronica. In tal modo, l’ampia platea di popolazione che soffre per questi disturbi, avrebbe quantomeno una tutela dal punto di vista legislativo», ha commentato Ignazio Zullo, senatore della 10a Commissione Affari Sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza del Senato della Repubblica.
Tra le principali criticità emerse anche quella dell’assenza di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) codificato
«La previsione di un PDTA, strumento centrale per il governo clinico delle diverse patologie, soprattutto quelle croniche, consentirebbe al mondo medico e scientifico di garantire una più efficace presa in carico del paziente insonne. L’esigenza di uno strumento univoco, valido a livello nazionale e poi adeguato dalle Regioni in base alle specifiche esigenze territoriali, è emersa prepotentemente dai lavori che si sono svolti in questi mesi. L’auspicio è che il Ministero della Salute voglia raccogliere l’appello di AIMS, ma anche delle altre società scientifiche coinvolte in questo percorso, istituendo un tavolo tecnico ad hoc, multiprofessionale e con la partecipazione anche delle organizzazioni dei pazienti», ha commentato Francesco Fanfulla, l presidente dell’Associazione italiana di Medicina del Sonno.
Dalle testimonianze dei pazienti, emerge il bisogno di un maggior coinvolgimento del medico di famiglia. È vero che in molti casi è il paziente stesso a evitare il consulto preferendo l’autogestone del disturbo, ma è anche vero che si avverte una poco diffusa sensibilità dei medici di medicina generale a considerare un disturbo del sonno come un vero e proprio “problema di salute”.
«Per rispondere a questa problematica, ho interrogato il Ministero della Salute, chiedendo di promuovere iniziative di formazione rivolte in prima istanza ai Medici di Medicina Generale ed agli altri professionisti sanitari finalizzate a migliorare la conoscenza del problema «insonnia», ad esempio includendo la Medicina del Sonno nel percorso formativo dei MMG”, ha commentato l’on. Ilenia Malavasi, XII Commissione Affari Sociali della Camera.
I tavoli di lavoro hanno rappresentato l’occasione per aumentare l’attenzione verso il disturbo da insonnia cronica, perché dall’insonnia cronica si può guarire migliorando globalmente la vita dell’individuo che ne è affetto.