Non solo batteri. Anche i funghi dell’intestino influenzano la nostra salute

Lo studio

Non solo batteri. Anche i funghi dell’intestino influenzano la nostra salute

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Immagine: Закиев Вадим Дмитриевич, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
di redazione
Proprio come i batteri, nell’intestino esistono funghi “buoni” e funghi “cattivi”. O meglio, funghi dalla forma buona e funghi dalla forma cattiva. Il passaggio da una forma all’altra dipende dall’equilibrio con il sistema immunitario. Questo equilibrio potrebbe essere mantenuto con dei vaccini

Al centro dell’attenzione c’è sempre lui, l’intestino. Perché quel che accade al suo interno, oramai è assodato, influisce, nel bene e nel male, sulla salute di tutto l’organismo. Questa volta però c’è una novità: a incidere sul nostro benessere o malessere non sono solo i batteri ma anche i funghi che vi abitano accanto. Lo dimostra uno studio dell’Università dello Utah appena pubblicato su Nature. I funghi prosperano nell'intestino sano, ma possono anche causare danni che favoriscono l’insorgere di malattie infiammatorie intestinali.

I ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti sui topi, osservando che in condizioni normali il sistema immunitario è in grado di tenere i funghi sotto controllo intervenendo nel caso in cui i microrganismi assumano forme dannose che diventano una minaccia per la salute. Quando questo equilibrio viene interrotto aumentano le probabilità di sviluppare qualche malattia. Insomma, i funghi non si comportano tanto diversamente dai batteri e anche loro possono fare il bello e il cattivo tempo delle condizioni di salute. Finora il loro ruolo era stato sottovalutato soprattutto a causa di una netta inferiorità numerica rispetto ai batteri. 

L’idea di indagare più a fondo l’impatto dei funghi intestinali sulla salute è nata da una considerazione sul test per la diagnosi del morbo di Crohn. 

L’esame consiste nell’identificazione degli anticorpi contro un fungo, (anticorpi anti-Saccharomyces cerevisiae, ASCA).  La presenza di questo tipo di anticorpi è stata correlata alla malattia intestinale, ma non è chiaro quali effetti questi anticorpi abbiano sull’intestino. 

I ricercatori hanno cercato di risalire all’elemento che scatena la risposta immunitaria. Dall’analisi di campioni di tessuto umano e da esperimenti sugli animali il fungo Candida albicans è risultato il microrganismo che scatena la risposta immunitaria più potente, una risposta che può trasformarsi in un attacco autoimmune. Gli anticorpi sviluppati contro il fungo possono infatti finire per aiutare i microbi a diventare più invasivi e favorire l’insorgere di  malattie intestinali croniche. Non sempre infatti gli anticorpi riescono a distinguere la forma innocua del fungo da quella nociva. Quando tutto funziona al meglio, la risposta immunitaria inibisce le forme dannose del fungo (la forma ifale), ma se qualcosa va storto il sistema immunitario dell’intestino favorisce la proliferazione proprio delle forme più nocive della Candida. I ricercatori hanno dimostrato che i topi popolati con la forma normale della Candida non si ammalavano. Al contrario, i topi con la forma invasiva del fungo mostravano danni intestinali simili a una malattia infiammatoria.

I ricercatori hanno ora intenzione di scoprire se per caso il vaccino contro la forma patogena di Candida albicans all’origine infezioni vaginali possa attenuare l’infiammazione delle malattie croniche intestinali. 

Resta anche da approfondire il ruolo dei funghi nel mantenere l’intestino in salute. In genere, il compito del sistema immunitario è eliminare le infezioni eliminando gli organismi invasivi. In questo caso, invece i funghi non vengono eliminati ma modellati dagli anticorpi che possono attribuirgli la forma benefica o quella nociva. Tutto sta quindi nel trovare l’equilibrio perfetto tra i microrganismi e gli anticorpi. E forse potrebbe riuscirci un vaccino.