I vantaggi dell’alimentazione vegana. Fa dimagrire e migliora il metabolismo

Lo studio

I vantaggi dell’alimentazione vegana. Fa dimagrire e migliora il metabolismo

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Immagine: G.steph.rocket, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
di redazione
Uno studio su Jama dimostra i vantaggi di una dieta vegana povera di grassi. I benefici non si osservano solo sulla bilancia. Migliora anche l’indice insulimico e il livello di lipidi nel fegato

La dieta vegana, che esclude tutti i prodotti di origine animale, fa dimagrire e migliora il metabolismo. Lo dice uno studio appena pubblicato su JAMA Network Open condotto su 244 adulti tra i 25 e i 75 anni di età in sovrappeso o obesi seguiti per 16 settimane. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, il primo è stato invitato a seguire un regime alimentare a base di verdure a basso contenuto di grassi, il secondo ha continuato a mangiare come era abituato a fare. In quattro mesi i partecipanti nel gruppo sperimentale hanno perso 6 chilogrammi, mentre quelli dell’altro gruppo hanno mantenuto il peso di partenza. 

Ma i benefici della dieta vegana sembrano andare oltre il dimagrimento. Dopo una colazione di 720 calorie, i vegani aumentavano del 14 per cento la spesa energetica postprandiale, un dato indicativo di un metabolismo più efficiente. Anche l’indice insulinico migliora. E non finisce qui: utilizzando la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare, i ricercatori hanno osservato tra i vegani una significativa riduzione dei livelli di lipidi (una diminuzione del 34,4% dei livelli di lipidi epatocellulari e una diminuzione del 10,4% dei livelli di lipidi intramiocellulari). I cambiamenti in questi livelli lipidici specifici sono clinicamente importanti, sottolineano gli scienziati perché i lipidi epatocellulari e intramiocellulari svolgono un ruolo centrale nell'insulino-resistenza rispettivamente epatica e muscolare e nel diabete di tipo 2. 

La dieta vegana proposta al gruppo sperimentale doveva contenere il 75 per cento di carboidrati, il 15 per cento di proteine e il 10 per cento di grassi vegetali e un’integrazione di 500mg al giorno di vitamina B12. 

Rispetto alle abitudini alimentari precedenti, durante il periodo dello studio il gruppo vegano ha notevolmente aumentato l'assunzione media di carboidrati e fibre e ridotto quella di grassi, proteine e colesterolo. Sebbene non gli fosse stata data alcuna indicazione sulle quantità, lasciandogli la libertà di mangiare quanto volessero, i partecipanti del gruppo sperimentale hanno ridotto di loro iniziativa le dimensioni del piatto accontentandosi di porzioni più piccole. L’unica indicazione comune a entrambi i gruppi era quella di limitarsi a consumare al massimo uno due bicchieri di vino al giorno. 

«In questo studio, l'intervento dietetico ha ridotto il peso corporeo, apparentemente a causa della sua tendenza a ridurre l'apporto energetico e ad aumentare il dispendio energetico postprandiale. L'intervento ha anche migliorato il controllo glicemico e ridotto le concentrazioni di insulina, in parte a causa del ridotto accumulo di lipidi nelle cellule del fegato e dei muscoli e quindi della resistenza all'insulina in questi organi», concludono i ricercatori.