Il caffè allunga la vita. I massimi benefici con due-tre tazze al giorno

Lo studio 

Il caffè allunga la vita. I massimi benefici con due-tre tazze al giorno

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Immagine: しんぎんぐきゃっと, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
di redazione
Un ampio studio dimostra un’associazione tra il consumo di caffè e il ridotto rischio di malattie cardiovascolari e di morte per tutte la cause. Vale per tutti i tipi di caffè, solubile, macinato o decaffeinato. I benefici maggiori si hanno con 2-3 tazze al giorno di caffè macinato

L’elisir di lunga vita è nero, amaro, economico, reperibile in ogni parte del mondo e facile da preparare. Ebbene sì, solubile o macinato, decaffeinato o con caffeina, il caffè in tutte le sue varianti allunga la vita. I benefici maggiori si ottengono bevendo due, tre tazze al giorno di caffè macinato (filtrato, all’americana, o con la moka, all’italiana). Lo dicono chiaro e tendo gli autori di uno studio sull’European Journal of Preventive Cardiology: «il caffè decaffeinato, macinato e solubile, in particolare a 2-3 tazze al giorno, riduce significativamente l’incidenza di malattie cardiovascolari e la mortalità per tutte le cause. Il caffè macinato e solubile ma non quello decaffeinato è associato a una riduzione del rischio di aritmia».

Lo studio ha coinvolto circa 450mila partecipanti senza malattie cardiovascolari né aritmie cardiache dall’età media di 58 anni che hanno compilato un questionario indicando quanto caffè consumassero ogni giorno e di che tipo (macinato, solubile, decaffeinato). In base alle risposte il campione è stato diviso in sei categorie: niente caffè, meno di una tazza al giorno, una tazza al giorno, da due a tre tazze, da quattro a cinque e più di cinque. Il gruppo più numeroso era composto da persone che bevevano caffè solubile (44%) seguito dal gruppo del caffè macinato (18,4%) e del caffè decaffeinato (15,2%). Il gruppo formato da chi non beveva mai caffè (22%) è servito come gruppo di controllo. 

I ricercatori hanno confrontato l’incidenza di aritmie, malattie cardiovascolari e morte prematura per ogni causa tra i cinque gruppi di consumatori di caffè e il gruppo dei non consumatori. Per avere un risultato non contaminato da altri elementi si è tenuto conto dei fattori confondenti come la pressione sanguigna, il sesso, l’obesità, il diabete, l’apnea ostruttiva del sonno, il fumo, il consumo di tè e di alcol. 

Durante il periodo di osservazione, durato in media 12,5 anni, 

ci sono stati 27.800 decessi (6,2%). I ricercatori hanno osservato un’associazione tra il consumo di caffè, in tutte le sue forme, e la riduzione del rischio di morte per ogni causa. Il maggior beneficio si ottiene consumando da due a tre tazze di caffè al giorno. In particolare, in confronto a chi non beveva caffè, nel gruppo dei consumatori di caffè solubile si è osservata una riduzione  dell’11 per cento del rischio di morte, in quello del caffè decaffeinato del 14 per cento e nel gruppo di chi beveva caffè macinato si è osservato il massimo beneficio con una riduzione del 27 per cento del rischio di morte prematura. 

Il caffè allontana anche la probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. 

Tra tutti i partecipanti sono state registrate 43mila diagnosi di malattie cardiovascolari (9,6%). Anche in questo caso, tutti i tipi di caffè erano associati a una riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari. E anche in questo caso, il rischio più basso è stato osservato nel gruppo che consumava due o tre tazze al giorno che, in particolare, rispetto al gruppo di controllo aveva una probabilità ridotta di malattie cardiovascolari del 6 per cento, del 20 per cento e del 9 per cento rispettivamente per il caffè decaffeinato, macinato e istantaneo.

I casi di aritmia sono stati 30.100 (6,7%). Il caffè macinato e quello istantaneo, ma non quello decaffeinato, hanno mostrato un’associazione  significativa con una minore incidenza di aritmie inclusa la fibrillazione atriale. Rispetto a chi non consumava caffè, i rischi più bassi sono stati osservati nel gruppo che beveva da quattro a cinque tazze al giorno per il caffè macinato e da due a tre tazze al giorno per il caffè solubile, con rischi ridotti rispettivamente del 17 e del 12 per cento.

«In questo ampio studio osservazionale, il caffè macinato, solubile e decaffeinato è stato associato a riduzioni equivalenti nell'incidenza di malattie cardiovascolari e morte per malattie cardiovascolari o per qualsiasi causa. I risultati suggeriscono che l'assunzione da lieve a moderata di caffè macinato, solubile e decaffeinato dovrebbe essere considerata parte di uno stile di vita sano», ha affermato  Peter Kistler del Baker Heart and Diabetes Research Institute di Melbourne in Australia, autore principale dello studio.